Review Party: Recensione di “Il problema della pace” di Joe Abercrombie

Dopo i drammatici eventi del primo volume, sembra impossibile pensare che ci sia qualcosa di peggio. Ma con Abercrombie si sfonda una porta aperta quando si tratta di violenza, sembrando che le sue guerre non finiscano mai.

Con “Il problema della pace” si assiste a intrighi di potere e schieramenti ancora più serrati, con una narrazione pregna di colpi di scena, che lasciano senza fiato e senza pause il lettore. Ritroviamo quindi Re Orso, alle prese con la sua nuova posizione di prestigio e tutto ciò che ne comporta, nel positivo e nel negativo.

Come al solito, anche questo romanzo è un mattone di descrizioni, strategie e azione, che rischiano di stancare chi non è abituato a questo genere di lettura, ma che gli amanti del grimdark apprezzeranno di certo, sentendosi in qualche modo a casa. L’autore ha il controllo totale della sua opera, con una struttura precisa che non ha sbavature e giunge con coerenza al suo finale. Ogni libro di Abercrombie è un’esperienza spettacolare e qui ci troviamo di fronte all’ennesimo valido romanzo.

Per apprezzare “Il problema della pace” e tutto l’universo letterario di Joe Abercrombie bisogna apprezzare il sangue, la violenza, perfino la morte.

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