Review Party: Recensione di “La moglie silenziosa” di Karin Slaughter

Un caso di omicidi seriali che ha sconvolto la Contea di Grant viene chiuso con l’incarcerazione di Daryl Nesbitt, momento da cui tutti possono tirare un sospiro di sollievo. Ma dopo dieci anni l’incubo torna a farsi sentire, con l’uccisione di un’altra vittima nelle stesse modalità del caso presumibilmente risolto. Daryl ha sempre dichiarato la sua innocenza e, ora che la questione è di nuovo aperta, ha inizio per l’agente Will Trent un tuffo nel passato, attraverso delle indagini che man mano sembra siano state compromesse per insabbiare qualcosa di scandaloso.

Karin Slaughter è una delle scrittrici di thriller ormai considerata tra le migliori in circolazione. Non leggo i suoi romanzi assiduamente, ma quando capita non rimango mai delusa. Con “La moglie silenziosa”, torno a leggere l’autrice dopo anni e sono rimasta contenta nel ritrovare quel guizzo di tensione e originalità che rende le sue opere così soddisfacenti da seguire.

Attraverso un intricato susseguirsi di avvenimenti, ha inizio una vicenda tra le più complesse affrontate dal protagonista, che dovrà trovare il coraggio di seguire l’etica anziché il quieto vivere. Questo perché, andando a studiare il lavoro fatto da chi l’ha preceduto, balza subito al suo occhio professionale che qualcosa è andato storto e che proprio chi viene osannato per il suo operato potrebbe non essere così tanto di esempio per la comunità come si è sempre pensato.

Il romanzo della Slaughter racchiude segreti e scandali sotto la patina di sangue che è stato precedentemente versato, ma che non turba chi conosce come sono andate davvero le cose, che imperterriti proseguono con la propria vita apparentemente gloriosa. Nonostante la mole di pagine riscontrerete un’incredibile scorrevolezza, che vi farà immergere totalmente nelle pagine fino alla conclusione.

“La moglie silenziosa” è da considerarsi paradossalmente una lettura leggera, ma che sa intrattenere totalmente e fare da ponte tra libri più impegnativi. Se avete voglia di un bel thriller, fidatevi della penna di Karin Slaughter e andate sul sicuro.

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