Review Party: Recensione di “The Ghost Bride. Il Matrimonio Fantasma” di Yangsze Choo

« Con davanti l’accecante luce del sole, riuscivo a vedere il flusso del sangue scorrermi nelle palpebre. Morire mi pareva impossibile, incredibile. »

Nella Malesia di fine 1800, la famiglia Pan dovrebbe godere di ricche opportunità per un futuro più che agiato. Eppure, la disgrazia si è abbattuta sui suoi componenti e, dopo la morte della madre, la giovane Li Lan osserva suo padre cadere sempre più nel baratro dell’oppio.

Un barlume di speranza giunge con la proposta di matrimonio della famiglia Lim, che ben presto risulta essere tutt’altro che un’unione ordinaria: il suo futuro sposo, Lim Tian Ching, è deceduto prematuramente e il loro legame è volto a spazzare via l’inquietudine che quella tragedia ha portato con sé.

Come può rifiutarsi la giovane, quando lo spirito di Tian Ching inizia a perseguitarla nel sonno?

In perfetto stile orientale, Yangsze Choo ha tessuto una storia originale e intrigante, diversa da quelle canoniche che siamo abituati a vedere sugli scaffali, in quanto la cultura cinese è sempre lontana da quelle cui siamo abituati. L’accuratezza storica catapulta il lettore in una realtà palpabile di cui si ha sempre più la curiosità di scoprire. I personaggi sono ben caratterizzati e definiti, ognuno sorprende il lettore a proprio modo. La trama attira fin dalla prima pagina, in un crescendo che non accetta di arrivare all’epilogo e che vuole molto di più, vuole subito il libro successivo della serie.

Di quest’opera è in programma per Netflix una trasposizione in serie tv. Sono davvero molto curiosa di vederla, per tornare a farmi incantare dalla cultura cinese che spesso appare come una fiaba raffigurata con delicati tratti, ma che sa trasmettere intense emozioni.