Cover Reveal: “Né a Dio né al Diavolo” di Aislinn

La fangirl che è in me è lietissima di presentarvi il nuovo libro di Aislinn in uscita al Salone del Libro di Torino: “Né a Dio né al Diavolo”, edito da Gainsworth Edizioni.
Per me è un’emozione grande vedere una persona che stimo da anni tornare finalmente nel panorama letterario, non posso esimermi dall’augurarle un grosso in bocca al lupo per questo nuovo traguardo!
Se non conoscete la duologia “Angelize” edita da Fabbri, fidatevi e recuperatela.

Di seguito i dati del libro e un piccolo estratto.
Aislinn si è fatta attendere, ma sono certa che non deluderà le aspettative di chi bramava da tempo questa nuova uscita.


Trama:
Biveno. “Capitale del nulla”. Sessantamila anime dimenticate da Dio ai piedi delle Alpi piemontesi. Da lì un giorno d’estate del 2010 parte una macchina diretta a un colossale festival metal in Germania, con a bordo il terzetto peggio assortito della storia: Ivan, senza lavoro ma con qualche segreto, depresso con l’orlo del baratro a portata di mano; Tom, idraulico per professione e giullare per vocazione, troppo abituato a fingere di essere un idiota; e il tizio silenzioso che tutti chiamano Lucifero, capelli lunghi e occhiali scuri d’ordinanza, vampiro da quasi quattrocento anni. E non serve a nulla che lui parli tranquillamente della sua vera natura, tanto nessuno ci crede, Tom meno di chiunque altro. Dovranno cominciare a balenare gli artigli e a scorrere il sangue perché i due ragazzi si rendano conto che frequentare un mostro non è innocuo come una canzone black metal. Men che meno un mostro che si trascina dietro amanti immortali, vendette secolari e una sete che nulla al mondo può spegnere. Ma le notti sono lunghe a Biveno, e c’è tempo per imparare…
Estratto:
“Il sangue gli riempiva la gola. Inzuppava la paglia. Lui tremò, tremò più forte. Scivolò su un fianco. Il respiro era più faticoso. Un’ombra gelida sommerse la cella, lo strinse in un’ultima morsa. Era un buio aggressivo, eppure quasi rassicurante. Tutto scorreva via. Anche le parole si perdevano, e se pure avesse avuto ancora voce, le parole che gli rimanevano non le avrebbe rivolte né a Dio, né al diavolo. La promessa che aveva infranto non l’aveva fatta nel loro nome.”

Recensione: “Angelize” di Aislinn

« Ma la voce di lei gli risuonava nella testa, divertita, mentre spiegava in che senso avrebbe restituito loro un corpo: incarnarsi non significa essere vivi.
Lei… la Signora.
Né angeli né uomini. »

Dimenticatevi dei soliti urban fantasy.

Dimenticatevi dei soliti angeli, ma senza snobbarli: potrebbero prendervi a calci per farvi comprendere cose che in realtà non vorreste nemmeno lontanamente sapere.

Gli angeli sono esseri invisibili, incapaci di provare emozioni, incapaci soffrire per il dolore della carne.
Sono esseri crudeli, ci uccidono per potersi reincarnare, mentre noi prendiamo il loro posto e la loro futile identità.
Questo è ciò che è accaduto ad Haniel, Hesediel e Rafael, i protagonisti di “Angelize”, fantastica duologia scritta dall’acclamata blogger Aislinn.
“Angelizzati”, ibridi. Condannati a vagare per la Terra in eterno, a meno che di compiere il gesto brutale di coloro di cui hanno dovuto prendere le sembianze.
A fronte di un Dio ormai inesistente, una Dea cambia le carte in tavola e permette loro di tornare corporei senza uccidere. Ma non avranno vita facile quando gli angeli “puri”, che di puro non hanno più niente, scopriranno quanto successo e si metteranno sulle loro tracce per sterminarli.
Haniel e gli altri saranno di nuovo costretti a nascondersi tra i vicoli della meravigliosa e dannata Milano, chi cercando di proteggere il proprio passato, chi lottando a mani nude per sé stesso.
Aislinn porta in auge un argomento narrativo ricorrente in maniera accattivante e tingendo la sua scrittura con toni cupi e freddi, rendendo palpabile e verosimile l’ambientazione da lei creata. Per quanto in un certo senso la vicenda possa definirsi conclusa, l’epilogo lascia il lettore positivamente disorientato e curioso di sapere come la storia proseguirà.
Se volete leggere qualcosa di spietato e di angeli senza ali candide, questo è il libro appropriato. Niente zucchero, solo il sapore del sangue ferroso in bocca.