Recensione: “Hap e Leonard e il mistero del bibliobus” di Joe R. Lansdale

Le investigazioni private di Hap Collins e Leonard Pine tornano con una nuova breve avventura. Il grazioso bibliobus Rolling Literature si trasforma nel luogo della tragica morte di un dodicenne, che spaventato da qualcosa si è messo alla sua guida e non è sopravvissuto all’incidente che ne è conseguito. Cosa è successo? La risposta non è così semplice, specie quando è necessario ricostruire qualcosa rimasto nel passato.

Hap e Leonard sono la nota coppia letteraria creata dalla penna di Joe R. Lansdale. Chi non conosce i numerosi romanzi a loro dedicati, ora può recuperare una piccola e deliziosa avventura perfetta per l’estate.

I due, tornando da una battuta di pesca, s’imbattono in un veicolo in fuga: si tratta della libreria itinerante Rolling Literature, scomparsa misteriosamente anni prima. Ora è tornata, proprio davanti ai loro occhi, ma prima che i due possano realizzare il veicolo si schianta e il guidatore, James, di dodici anni, non sopravvive all’impatto.

Scoprire le dinamiche diventa il loro compito primario e per farlo devono tornare indietro di quindici anni, al momento della scomparsa del mezzo e della sua proprietaria, Harriet Hoodalay meglio conosciuta come Hoodoo Harry.

Ciò che fin da subito risalta è la crudezza con cui l’autore scrive la storia, mista al suo tipico umorismo che traspare attraverso i protagonisti. Chi non conosce Lansdale e questi personaggi potrebbe rimanere disorientato da certe situazioni date per scontate e assodate, ma chiudendo un occhio su questo il libro scorre con estrema leggerezza.

La macabra partenza lascia quindi spazio alle indagini, intriganti come ci si può aspettare dall’autore. Trattandosi di una breve storia, parentesi di libri ben più complessi, è apprezzabile per questo periodo in cui la voglia di letture più impegnative viene meno. Ciò non toglie l’originalità della trama, che si sviluppa senza essere scontata e sorprendendo al punto giusto.

Una lettura soddisfacente, che al contrario di ciò che si può pensare la trovo un ottimo punto di partenza per capire se l’autore fa al proprio caso e se si vuole recuperare altri libri dedicati a questa coppia stravagante di investigatori.

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