Review Party: Recensione di “Un voto così intrepido e mortale” di Brigid Kemmerer

Con una guerra alle porte, i fronti di Emberfall e Syhl Shallow si preparano a qualcosa di inevitabile. I desideri di Rhen e Grey vengono soppressi dalle circostanze, nonostante vogliano ribellarsi ai doveri e alle costrizioni. Mentre anche Harper e Lia Mara fanno fronte ai loro doveri e responsabilità, una minaccia dal passato torna crudele e ostinata a spazzare via tutto ciò che incontra.

E così giungiamo alla conclusione della trilogia Cursebreakers di Brigid Kemmerer. L’attesa del momento di questa lettura è stata snervante, eppure in un lampo è arrivata la fine e non posso che sentirmi smarrita. Continuerò a ribadirlo: su questa serie se ne sente di tutti i colori, nonostante meriti di essere conosciuta e letta molto più di altre storie dello stesso genere.

Questo terzo volume lo si affronta con le mani tremanti e la testa in subbuglio: si sperano determinati esiti ma la narrazione ci porta costantemente a non credere in qualcosa di scontato, né felice. In una parola, malimorté, come io e Sara abbiamo ribattezzato il tutto. Le vicende di Harper, Rhen, Grey e Lia Mara sono state al centro dell’attenzione del nostro gruppo di Krudeli per settimane: abbiamo condiviso scleri, gioie e dolori ed è un’esperienza impagabile di cui non posso che essere grata.

Abbiamo conosciuto i personaggi e imparato a capirli (o insultarli, a seconda) solo per arrivare a questo momento e capire come tutto si sarebbe risolto. Ma con una maledizione a fare da spada di Damocle, com’è possibile pensare a una soluzione? Si agisce al limite del controllo, correndo contro il tempo e i nemici schierati nel campo di battaglia, nel tentativo disperato di non far spegnere la luce in ognuno di loro.

Ogni personaggio è mosso ora da specifici intenti che è inutile tenere nascosti: le loro azioni s’intrecciano e spesso ci si ritrova a voler entrare nelle pagine per aiutare a risolvere il tutto nel migliore dei modi. Ma è questa la maledizione del lettore: dovere rimanere esterna ad assistere a ciò che è stato messo ordinatamente nero su bianco.

Sul finale è davvero difficile staccarsi dai personaggi: sinceramente nutro la speranza di poterli vedere in un seguito, che potrebbe essere tranquillamente rappresentato dallo spin off già pubblicato dall’autrice. Mi auguro che venga presa in considerazione da Mondadori l’idea di pubblicare anche questo, così da darci l’opportunità di tornare in un mondo in cui è bello perdersi e facile innamorarsi.

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