Review Party: Recensione di “Agatha Mistery. Canto di Natale” di Sir Steve Stevenson

La storia di Natale più famosa al mondo torna quest’anno in un’edizione nuova, quella dedicata alla serie Agatha Mistery nella sua Classic Collection.

Su “Canto di Natale” c’è davvero poco da dire: almeno una volta all’anno va letto e riletto. Da soli, in compagnia, poco importa. Con il suo romanzo, Dickens riesce a coinvolgere i lettori di tutte le età offrendo una storia senza tempo e con una morale sempre attuale e mai scontata.

Man mano che gli anni passano mi sento sempre più Ebenezer Scrooge piuttosto che Jacob Marley, sempre meno attaccata alle festività e più al lato pratico. Specie quest’anno, la speranza viene meno e anche quel briciolo di voglia di Natale sembra sfumare via. Devo solo superare la prossima settimana e poi spero sinceramente che mi torni un po’ di voglia di sorridere.

Quella di Canto di Natale non è una storia allegra, ma è di vitale importanza che non venga scordata, specialmente ora che si avvicina la fine dell’anno. Questa edizione, in particolare, ha le preziose illustrazioni di Matteo Piana, che si sta dedicando alla serie Classic Collection di Agatha Mistery, dando letteralmente la sua visione delle storie arricchendole e senza snaturarle. La giovane Agatha, protagonista della serie scritta sotto pseudonimo da Mario Pasqualotto, non interviene in questi libri, ma di certo può essere un buon punto d’aggancio per chi da anni la segue nelle sue avventure investigative.

Un regalo perfetto per Natale che rimarrà negli scaffali dei lettori negli anni a seguire e che, a ogni dicembre, verrà rispolverato per ritrovare quei valori che la vita, ogni giorno, cerca furbescamente di farci dimenticare.

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