Review Tour: Recensione di “Nettlesfield” di Antonella Vitali

Esther Branwell ha sempre vissuto circondandosi di amore, speranze e sogni fin dalla tenera età. Nulla sembra scalfirla e, una volta fatto il debutto in società, sente di poter afferrare il proprio futuro con sicurezza e convinzione. Ma è proprio dopo questo evento che tutto, improvvisamente, sembra crollare, mettendo in discussione ogni sua certezza, perfino quelle racchiuse nel suo stesso nome. Così, la donna è costretta a partire e a varcare il cancello di Nettlesfield, una tenuta misteriosa che sembrerebbe contenere le verità da sempre nascoste. Altrettanto misterioso sarà colui che nell’ombra farà di tutto pur di aiutarla, senza svelare però le sue reali intenzioni. Potrà Esther, finalmente, tornare a fidarsi di qualcuno?

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Review Party: Recensione di “Agatha Raisin: L’albero delle streghe” di M.C. Beaton

In un momento di forte apatia, giunge per Agatha Raisin un caso irresistibile, quello legato al nuovo vicario di Sumpton Harcourt e sua moglie che, tornando a casa, scoprono il corpo di una ricca e anziana signora appeso a un albero. Particolare più inquietante che salta subito all’occhio è che la donna non si sia suicidata, che qualcuno di esterno, quindi, l’abbia trascinata e lasciata a pendere lì. Altri casi successivi, metteranno a dura prova la detective, pronta a tornare in azione a fare luce in una situazione più oscura di quanto sembri.

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Blog Tour: “Il vuoto di Yamauba” di Emanuela A. Imineo – Recensione

Nel fulcro di gioia, luce e calore che rischiara la genitorialità, capita che possano annidarsi dei sentimenti oscuri, crudeli, disumani.

Yamauba scopre questo e molto altro, nell’abisso di follia in cui cade quando, al suo risveglio, il suo amato bambino è morto tra le sue braccia. Un inganno indicibile, narrato dalla mente diabolica di Akuma e sua madre. Spinto dall’odio, l’uomo architetta ciò che dovrebbe rimanere inesistente, spingendo la sua non più consorte in un barato di dolore che nessuno mai dovrebbe provare.

Incapace di proseguire oltre con la sua vita, Yamauba cerca la morte, come suo figlio cercava assetato il suo seno quando aveva fame. Lei, che non desiderava altro che donare amore, è ora destinata a fare i conti con l’inspiegabile, senza rimanere scalfita dal dolore del fisico, dilaniata però da quello dell’animo. Infine, accoglie quello che lei interpreta come il volere degli Dei: diventare una belva di puro istinto alla ricerca continua del sangue.

È così, quindi, che ha inizio la sua storia.

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