Review Party: Recensione di “Un conte da amare” di Candace Camp

Sono passati sette anni da quando Rachel, per desiderio del padre, ha sposato il Conte Michael Trent. Eppure nulla è sbocciato, perché i sentimenti non possono essere comandati, soprattutto quando le circostanze sono state forzate. Ma spesso sono proprio queste stesse circostanze a cambiare le carte in tavola e a far vedere la persona che si ha accanto sotto un’altra prospettiva.

Giungiamo così alla conclusione della trilogia di Candace Camp, con una punta di dispiacere da parte mia. Grazie all’autrice ho conosciuto dei personaggi intriganti e ben caratterizzati, immersi in trame coinvolgenti e leggere.

Rachel si unisce alla schiera di donne sorprendenti e affatto stereotipate in cui è bello rispecchiarsi. La storia con il Conte Michael è più emozionante a ogni capitolo, perché ogni tassello va a svelare dei segreti legati sia a una che all’altro.

Segreti, misteri, parole non dette. Tutto questo ha mantenuto in equilibrio precario il rapporto di comodo dei due, che nonostante una lunga relazione non si sono mai conosciuti davvero, vivendo l’uno nel pregiudizio dell’altra. Quando però i muri crolleranno entrambi troveranno delle persone quasi sconosciute ma totalmente sorprendenti, che inizieranno a desiderare di conquistarsi davvero e a recuperare il tempo perso.

Nel complesso “Un conte da amare” è una storia elettrizzante, degna conclusione di una serie regency che ancora una volta riesce a distrarmi e a farmi palpitare il cuore.

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