Review Party: Recensione di “La Ruota d’Argento” di Dama Berkana

Nella diciassettesima notte del mese di Samon, un uomo è costretto a fuggire dalla propria casa per mettere in salvo la vita del suo giovane figlio. Da questa notte fatidica ha il via il destino di Cahal, legato indissolubilmente al figlio del Re, Ailim. Cresciuti come fratelli, i due si completano a vicenda vivendo in sintonia nonostante i caratteri opposti, fino al giorno in cui la magia entra nelle loro vite, così come le forze oscure che attentano al trono di Iperborea attraverso il terrore e il sangue.

Quando un libro colpisce mente e cuore, diventa necessario parlarne il più possibile. Se qualcosa fa stare bene ci si sente spinti dal desiderio di far stare bene anche chi ci circonda. “La ruota d’argento” è proprio questo: il toccasana perfetto in un momento pieno di tenebre.

Fin da subito si viene attratti dalla complicità che s’instaura tra realtà e finzione, terreno e onirico, cultura e mitologia. Con una precisione estrema nel dettaglio, Dama Berkana accompagna i lettori attraverso la conoscenza della cultura celtica, pescando da elementi già conosciuti per trarne spunti narrativi innovativi e interessanti.

Nonostante si tratti di un esordio, lo stile di scrittura è da considerarsi già maturo e formato: la padronanza della lingua fa sì che venga a realizzarsi una narrazione accattivante e a tratti poetica, che scorre leggiadra negli animi, imprimendosi nelle viscere. Ci si innamora di ogni più piccolo dettaglio a cominciare dai legami tra i personaggi.

Con Cahal s’instaura un rapporto speciale che spinge a seguirne la storia capitolo dopo capitolo senza mai stancarsi, ma chiedendo sempre di più, come un assetato davanti a una fonte d’acqua pura.

Tra le pagine si viene coccolati da un’atmosfera che mette pace nel cuore, nonostante ci sia una feroce guerra in atto che rende sempre più drammatici i toni. “La ruota d’argento” mi ha donato una rinnovata speranza nel panorama letterario italiano, che oggi s’arricchisce di nuova linfa con un’opera ben scritta e congeniata.

Per scoprire cosa potrebbe donare a tutti voi vi basterà seguire quel canto mistico che si può sentire soffermandosi anche solo sulla suggestiva copertina. Io, da quel momento, ho deciso che vorrò ancora altre storie legate a Iperborea e a questa sorprendente autrice.

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