Review Party: Recensione di “La ritrattista della regina” di Virginie Platel

Con i movimenti bellicosi che stanno sconvolgendo la Francia di fine 1700, la giovane Jeanne Mercier è costretta a scappare. Lei, la ritrattista di Maria Antonietta, rischia cara la pelle riuscendo a rifarsi una vita presso la dimora di Gabriel Forsani. Instaurato un rapporto sempre più intenso, la donna pensa di aver trovato lì la sua meta finale, fino a quando il passato torna a bussare costringendola ancora una volta ad abbandonare tutto.

Con un ritmo incalzante e frenetico, l’autrice ci porta indietro nel tempo, durante la rivoluzione francese e ciò che ne è conseguito. Il clima di corte viene contrapposto a quello della gente comune, dei sentimenti intensi che la caratterizzavano e la paura delle conseguenze delle proprie azioni.

Jeanne è una donna forte e indipendente, che riesce ad affrontare il momento drammatico mettendosi in fuga verso un territorio più tranquillo a sud della Francia, lontano da tutto, abbandonando la vecchia vita. Ma è questa svolta che la mette sul cammino del vero amore, per cui dovrà lottare per non perderlo definitivamente a causa del suo passato.

L’ambientazione è estremamente curata e la storia affatto scontata, l’ho trovata complessa e molto interessante, anche rispetto ad altri romanzi dello stesso genere. “La ritrattista della regina” è un’opera che scorre con facilità senza accorgersene, prendendo il lettore incuriosito e lasciandolo in balia delle proprie stesse emozioni.

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