Review Party: Recensione di “Copenhagen Café” di Julie Caplin

Una delle cose peggiori che possano capitare è essere traditi dalle persone più vicine e inaspettate. Se ne rende conto presto Kate Sinclair, quando si ritrova la carriera compromessa da una promozione perduta, rubata crudelmente dal suo fidanzato. La delusione la porta a trasferirsi da Londra a Copenhagen, per iniziare una nuova vita che possa in qualche modo portarla verso un futuro più sereno.

Dopo un “Un tè con i biscotti a Tokyo” letto l’anno scorso, torna incredibilmente tra le mie letture Julie Caplin, con una nuova storia e una nuova ambientazione.

“Copenhagen Café” è una di quelle storie che, nella sua semplicità e leggerezza, riesce ad essere di conforto e intrattenimento al tempo stesso. Julie Caplin ha uno stile di scrittura molto scorrevole che rende la lettura godibile. In un lampo ci si ritrova catapultati in un clima rassicurante e pacifico, un toccasana in grado di scaldare il cuore.

Il clima esatto a cui i personaggi cercano di ambire, attraversando molteplici difficoltà ma senza perdersi d’animo perché l’unico obiettivo è quello di trovare la felicità ed essere davvero felici. Non ho mai visto Copenhagen, ma qui mi è apparsa nitida e accogliente come di fronte a una cartolina: le descrizioni hanno un taglio romantico che spero davvero rispecchino in qualche modo la città realmente.

Questo romanzo ha il tipico clima che ti fa desiderare di sederti comodamente in poltrona a goderti il tepore delle coperte e di una cioccolata calda. Non credevo che la Caplin potesse conquistarmi due volte su due, ma la terrò ufficialmente d’occhio per le sue opere future.

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