Review Party: Recensione di “Nobildonna per finta” di Eva Leigh

Reduce da un lutto e con un’attività da condurre, Jessica McGale non ha affatto il tempo di pensare a cose frivole come il matrimonio. Per evitare il fallimento, la donna non esita a spaccarsi per una nobildonna e cercare nell’aristocrazia i potenziali investitori, che senza sospetto alcuno potrebbero salvare tutto ciò che i suoi genitori hanno costruito. Non ha però fatto i conti con i sentimenti, che iniziano ad affiorare frequentando Noel, il candidato migliore, nonché Duca di Rotherby.

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Review Party: Recensione di “Riverdale: Morte di una cheerleader” di Micol Ostow

Non c’è nulla di meglio che organizzare un fine settimana all’insegna dello svago, per scaricare la tensione del quotidiano.

Così, le Vixens si separano dal gruppo di Archie per passare un paio di giorni in campeggio, ma al loro arrivo scoprono di non essere state le uniche ad avere la stessa idea: le cheerleader della Stonewall Prep e di Greendale le hanno precedute. Un clima di rabbia e conflitto si fa subito strada, mentre iniziano ad avere luogo delle misteriose sparizioni.

Non tira aria buona nemmeno con la banda di Archie, che si ritrova a dover risolvere un furto mentre si trovano al La Bonne Nuit per una partita a Poker. Chi si nasconde dietro ai misteriosi avvenimenti che colpiscono entrambi i gruppi?

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Review Party: Recensione di “Molto più di questo” di Patrick Ness

Quando Seth cade in acqua è assolutamente certo di essere annegato. Eppure, si sveglia in un apparentemente abbandonato paesino di stampo inglese, dove vaga in completa solitudine mentre certi dettagli saltano all’occhio, inspiegabilmente familiari.

Un evento tragico si nasconde nel suo passato e in quello stesso luogo, un evento che ha a che fare con il motivo per cui la sua famiglia si è poi trasferita. Quel luogo, molto più del personale inferno del ragazzo, sta per svelargli qualcosa di così inaspettato da poterlo sconvolgere, perfino più della morte stessa.

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Blog Tour: “Il bambino di polvere” di Patrick K. Dewdney – Ambientazione e atmosfera

Può un bambino poter sopravvivere in un mondo in cui diventare adulto in fretta è vitale per la propria sopravvivenza? Questo è ciò che cerca di analizzare Dewdney nel suo grande romanzo “Il bambino di polvere”, un fantasy particolare che sorprende soprattutto per la sua ambientazione particolare.

Con un’atmosfera molto introspettiva ed emotiva, il lettore segue la vicenda del giovane Syffo, in un mondo che può ricordare gli elementi tipici di un Medioevo oscuro, drammatico e crudele.

Non ci troviamo di fronte a un’opera ricca di creature fantastiche, ma piuttosto di un ambiente dai confini immaginari e una geografia dettagliata e ben descritta, anche grazie alle illustrazioni e alle mappe che ci si abitua con facilità a trovare nel corso della narrazione. Questo però lascia ampio spazio al realismo e ai parallelismi con la realtà, un contemporaneo in cui ancora si sente parlare di bambini dalle origini indefinite o con una vita così travagliata da far accapponare la pelle.

Il tutto ha origine con un Regno ormai privo di un suo governatore, evento che fa sfociare la situazione dei popoli in una crisi totale, in cui la legge del mors tua vita mea diventa sempre più opprimente nella mente di ogni persona. Da qui, la vita di Syffo e quella di Melo, Cardù e Brindilla sarà tanto dura da far dimenticare loro le piccole gioie dell’essere bambini, trasformandoli in guerrieri solo per riuscire ad avere salva la vita. Una vita che vogliono difendere con le unghie e con i denti nonostante tutto e forse è un proprio questo che commuove: l’attaccamento al proprio quotidiano e la continua ricerca di un riscatto e di quel qualcosa che possa ridonare una vera e propria dignità.