Review Party: Recensione di “La sarta di Parigi” di Georgia Kaufmann

Se c’è qualcosa di assolutamente certo, è che Rosa Kusstatscher sia provvista di una sicurezza e un talento nato per la moda. Eppure, nel 1991, si ritrova impietrita di fronte a un evento importante per cui, incredibilmente, non riesce a trovare il vestito giusto per presenziare. Ma quali sono i fatti che l’hanno resa la regina della moda del suo tempo?

Con una scrittura brillante e coinvolgente, Georgia Kaufmann conduce il lettore in un passato storico ben conosciuto, fino alla scoperta di una donna su carta straordinaria e reale, a cui è impossibile non affezionarsi.

Il tono delicato ma appassionato esplora con trasporto l’intensa vita di Rosa, che in un viaggio interminabile come il tempo assapora le gioie e i dolori dell’esistenza, come la paura e il dolore ma anche l’amore e i traguardi che, non senza sacrificio, riuscirà a raggiungere.

I contorni inizialmente sfocati degli oggetti che Rosa sfiora con amore, diventano presto la cornice netta della sua storia, che viene seguita con sincero trasporto. L’elemento della moda è imponente ma capibile da chiunque, trasformandosi ben presto nello specchio che riflette l’animo del protagonista, mettendo in luce anche e soprattutto le ombre che vorrebbe tenere per sé.

Il passato ci plasma nel bene e nel male: ciò che la donna imparerà è il convivere anche con gli errori, perché anche loro sono parte integrante del cammino che l’ha portata verso una vita migliore e la realizzazione dei suoi sogni.

“La sarta di Parigi” è uno di quei romanzi che rimangono infine nel cuore conquistando sempre di più pagina dopo pagina, parlando in un modo speciale a ogni singolo spettatore che non può fare altro che sentirsi preso in considerazione direttamente anche quando non è lui stesso il protagonista, ma un valido compagno di viaggio per scoprire i valori che rendono la vita un vero successo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *