Review Party: Recensione di “Il regno capovolto” di Marie Lu

Quando a Salisburgo nasce il noto musicista Wolfgang Amadeus Mozart, il mondo ancora non sa quanto la sua vita sarà importante per le generazioni a venire, fino a oggi. La sua musica incanta tuttora esperti e appassionati di ogni stato, facendo sì che la sua traccia su questa Terra possa rimanere viva in eterno. Eppure, nessuno conosce i retroscena, elementi nascosti al pubblico che però sono stati altrettanto importanti e fondamentali. Fatti che solo Nannerl, sua sorella, può conoscere, e che stanno finalmente per venire a galla.

Marie Lu è una scrittrice che ha già affollato le mie letture più e più volte, conquistandomi con mia grande sorpresa per le storie realizzate e il modo in cui queste sono narrate. Per questo, sapevo che il suo romanzo “Il regno capovolto” mi sarebbe piaciuto fin dall’annuncio dell’uscita in patria. La sua attesa è stata snervante, ma finalmente anche l’Italia può godere della sua edizione.

I toni delicati ed emotivi dell’autrice, conducono il lettore in un tuffo nel passato, direttamente nel 1700, secolo che accolse nel mondo il grande Mozart, musicista che chiunque ha sentito nominare almeno una volta. Per un attimo mi sono tornate alla mente le lezioni dedicate alla sua vita e mi sono soffermata sui ricordi legati alle composizioni ascoltate e, a volte, suonate in classe. Questo è stato un momento più nostalgico del previsto e che in qualche modo mi ha portato a sentirmi ancora più vicina a questa storia.

Nannerl ha un vero e proprio dono per la musica, che però rischia di essere soffocato dalla società in cui lei si trova, una società in cui la donna non può seguire i propri sogni e non può neanche pensare di avere una sua affermazione personale. Nonostante i suoi sonetti vengano apprezzati, le è concesso di suonare solo per il tempo che la separa dalla vita da sposata, anche se lei non è interessata a questo e, piuttosto, desidera essere ricordata per le sue abilità.

Solo la magia può rendere possibile questo, attraverso un regno capovolto in cui la ragazza scopre che il suo sogno può realizzarsi. Ma tutto ha un prezzo e il patto che dovrà sigillare non è così semplice come può sembrare.

L’unione tra fantastico e storico assume un tono terribilmente affascinante, che mi ha incantato come una litania fin dalla prima pagina. Visto l’apprezzamento di questa autrice, l’ho sempre affrontata lettura dopo lettura con i piedi di piombo, timorosa di rimanere delusa o annoiata. Non so cosa scatti in me, ma giungo alla conclusione delle sue storie soddisfatta ed emotivamente provata, tanto da non badare a eventuali difetti (come la lentezza della narrazione o una certa superficialità in certe spiegazioni) che trovo comunque lungo il cammino.

“Il regno capovolto” è un romanzo autoconclusivo che può essere l’ideale punto di partenza per approcciarsi a Marie Lu, che sa conquistare grazie ai suoi mondi magici e a come la fantasia riesce a intervenire senza dare fastidio sul mondo reale, sia nel passato che nel futuro.

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