Review Party: Recensione di “Operazione Grande Vecchio” di Guido de Eccher

Quando si pensa di aver raggiunto il fondo, c’è solo una persona che può aiutare a risalire: Alessandro Fontana. Il suo nome riecheggia come quello di un angelo, pronto a donare del denaro ai più bisognosi senza apparentemente alcun interesse. Una sola è la richiesta: entrare a far parte del “Progetto”. La scelta dipende solo da quanto si è pronti a rischiare, saltando nel vuoto dell’ignoto in cambio di una mano tesa pronta a riportare in superficie.

Il romanzo di Guido de Eccher è qualcosa che non ci si può aspettare tutti i giorni. Con uno stile di scrittura fluido ed elaborato, si viene condotti in un mondo non così differente dal reale, in cui il confine tra bene e male è sottile come un foglio di carta. Di fronte a una condizione critica si è disposti a tutto pur di uscirne e rendere un po’ più dignitosa la propria vita e quella dei cari. Spesso, però, è necessario ricorrere a mezzi eticamente controversi, che possono condannare per sempre un’intera esistenza. Politica e individualismo sono tematiche fortemente presenti in quest’opera, che mostra uno spaccato di società che comunemente non si può indagare, se non si fa già parte di quella categoria sociale. In caso contrario ci si può affidare ai libri e a storie come questa, scritti da competenti in materia, in cui luci e ombre fanno da sfondo a un’organizzazione segreta attorno cui ruota tutto e che è in grado di cambiare radicalmente i principi delle persone. “Operazione Grande Vecchio” è una lettura intensa e accurata, che può far riflettere sulla realtà che ci circonda ma che non è palese, mettendo in discussione opinioni da sempre radicate, per trasformarle in qualcosa di nuovo.

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