Review Party: Recensione di “Fondazione. Il ciclo completo” di Isaac Asimov – Seconda Fondazione

Il mistero sulla Seconda Fondazione si fa sempre più fitto.

Mentre Il Mulo porta avanti la sua smania di potere da una parte, la giovane Arcady prende parte dall’altra a una missione volta a scoprire di più sulla Seconda Fondazione, in un viaggio inaspettato che la renderà protagonista del destino della Galassia.

“Seconda Fondazione” è uno dei romanzi più avvincenti e interessanti dell’intero ciclo. Punto di forza, a mio parere, sono i personaggi di cui seguiamo il percorso, estremamente intriganti e stimolanti, soprattutto Arcady che si rivela una positiva sorpresa e apprezzabile a qualsiasi età, nonostante ci si trovi di fronte a una ragazza adolescente e preda di emozioni contrastanti, guidata dall’istinto più che dal raziocinio.

La storia ruota come sempre attorno alla figura di Seldon, mentre i fili iniziano a districarsi e ogni mistero sembra lentamente avere una propria soluzione.

Ancora una volta Asimov dimostra di avere un’abilità narrativa strabiliante, che conduce il lettore verso la conclusione della “Trilogia” con risvolti che colpiscono inaspettatamente dando un degno finale a questo nuovo arco narrativo. La tensione è palpabile, diventa una compagna fedele tra le pagine, che non lascia mai ma che per sua stessa natura tradisce quando meno ce lo si aspetta. Altrettanto forte è l’intensità emotiva presente a ogni capitolo, che sfocia in una sorta di commozione finale, per essere giunti a una meta che sembrava molto lontana: il tempo che è passato da un libro e l’altro e addirittura tra archi narrativi presenti nello stesso volume grava ora sulle spalle dello spettatore, che ne sente ogni fatica fisica e mentale e adesso si scarica attraverso una sensazione liberatoria e gratificante.

Non c’è niente da fare, la lettura di queste storie è assolutamente consigliata, per l’unicità delle emozioni provate e per le esperienze che arricchiscono il lettore seguendo personaggi su carta, che ora sono più vivi e reali che mai.

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