Review Party: Recensione di “La figlia del diavolo” di Lisa Kleypas

Un amore intenso legava Phoebe a Henry, suo amico d’infanzia che oltre alla felicità del matrimonio ha donato alla donna due splendidi figli. Nonostante il dolore, si trova ora ad affrontare il viaggio che la porterà a un altro matrimonio, quello che unirà per sempre il fratello Gabriel alla sua sposa, Pandora Ravenel. Qui fa la conoscenza di West Ravenel, uomo tutto d’un pezzo e dal passato turbolento, che vede in lei una donna attraente per il carisma e che vorrà assolutamente conquistare. Tutt’altre sono però le intenzioni di Phoebe,  che non cederà alle attenzioni dell’uomo, memore del fatto che in giovane età Henry sia stato vittima dei soprusi del signor Ravenel. Ma West è intenzionato a lasciarsi i tormenti passati alle spalle, dimenticare tutti gli errori commessi ed essere una persona migliore, degno di stima e in grado di assumersi delle responsabilità.

Torna in Italia la regina del genere regency! I romanzi di Lisa Kleypas rappresentano una pausa leggera da letture più corpose e impegnative, un’immersione in storie frenetiche e travagliate ma che hanno come punto focale l’amore e come questo migliora i personaggi dell’autrice. Con “La figlia del diavolo” ritroviamo vecchie conoscenze della saga dei Ravenel da un punto di vista differente, lasciando più spazio a nuovi personaggi di vivere la propria storia. Phoebe, figlia di Evie e Sebastian, ricorda fisicamente e caratterialmente i propri genitori e ha come punto di forza un senso di lealtà che va oltre i limiti: l’amore provato per Henry non l’abbandona dopo la morte, soprattutto per ciò che hanno passato e per una promessa mantenuta negli ultimi istanti di vita dell’uomo. Anche dopo il periodo di lutto, tornare a vivere la società è complesso, soprattutto quando si ricevono delle attenzioni da parte di qualcun altro. Phoebe e West vivono una situazione di conflitto, data soprattutto da ciò che caratterizza il loro passato. West è un personaggio incredibilmente caratterizzato, soprattutto per il passaggio da uomo sregolato a uomo responsabile, che affronta da solo dopo la presa di coscienza della quantità di egoismo che ha diffuso nella sua vita. La chimica tra i due è intensa, soprattutto quando Phoebe mette da parte il rancore per aprire il proprio cuore a nuove prospettive di felicità. “La figlia del diavolo” è una storia improntata sul cambiamento e sulla volontà di passare da una situazione di difficoltà a una nettamente migliore, contando sulle individuali possibilità evitando il concept della coppia che si salva vicendevolmente. La Kleypas ha uno stile di scrittura semplice e scorrevole, che rende la lettura di tutti i suoi libri leggera ma al tempo stesso interessante da seguire.

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