Recensione: “Inside Job: Viola” di Monica Lombardi

Finalmente si torna a seguire le vicende della nuova spy-squad targata Monica Lombardi! Non vedevo davvero l’ora di andare avanti con la lettura, quando ho trovato la mail con il file gentilmente concesso dall’autrice sono andata in fibrillazione!

Come avevo intuito, fortunatamente si entra ora nel vivo delle indagini di Adam e compagni, con l’intento di smascherare i De Wit e le loro illegali macchinazioni. Ognuno in un ruolo differente e a contatto con bersagli differenti, i tre della Inside Job marchiano la missione con il loro personale stile, attraverso non solo la professionalità che li contraddistingue, ma anche con quel guizzo di spavalderia che farà divertire il lettore ma al tempo stesso correre dei rischi e compromettere il duro lavoro di tutti in un attimo.

A complicare ancora di più la situazione sono le dinamiche interne, che legano e fanno scontrare Viola, Adam e Noah e che qui si fanno ancora più intricate e intriganti. Il punto di vista della donna, come si evince dal titolo, è maggiormente ampliato e indaga sia sul suo passato che sui pensieri che la tormentano nel presente. Essere stata privata dell’amore fin dall’infanzia le fa temere costantemente l’abbandono e il tradimento, anche da chi meno lei si aspetterebbe. Ma spesso questi sono solo tormenti volti a confondere e far soffrire, annebbiando quella che è l’effettiva realtà delle cose.

Più della coppia Adam-Viola amo follemente il rapporto tra tutti e tre loro, in continuo bilico tra intenso amore e innumerevoli difficoltà di comunicazione: a volte basta fermarsi un istante e sorreggersi vicendevolmente, in un abbraccio che sappia confortare, rafforzare e far fare pace con ciò che c’è già stato. La psicologia di ogni personaggio è qui ancora più dettagliata, dimostrando la cura e la dedizione che ha Monica Lombardi per le sue creazioni. Rinnovo la mia curiosità per Noah, che ancora è colui che rimane avvolto nel mistero e sono certa che mi colpirà nel profondo scoprire il suo punto di vista, sulla vita attuale e passata. La terza parte rappresenterà di certo il simbolo del rapporto tra loro tre: la chiusa di un cerchio che renderà il loro legame indissolubile.

Manca sempre troppo alla parte successiva, ma ho grandi aspettative per la conclusione di questa storia, che sono certa non verranno affatto deluse.

One thought on “Recensione: “Inside Job: Viola” di Monica Lombardi

  1. Grazie Tiziana per queste tue parole!
    Mi auguro che le aspettative saranno soddisfatte, non manca molto!
    Io li adoro, tutti e tre. E adoro che abbiano trovato un modo di relazionarsi che è tutto e solo loro, non definito dalle etichette.
    Grazie ancora e a presto!
    Monica Lombardi

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