Review Party: Recensione di “Luna Nera. Le città perdute” di Tiziana Triana

« Usciva di notte. Non sempre da sola, spesso portava con sé la nipote. Le streghe danno alla luce solo altre streghe. Entrava nelle case delle povere anime e ne usciva qualche tempo dopo. La mattina successiva coloro che avrebbe dovuto curare erano volati in cielo, o almeno questo voleva farci credere. In realtà quelle anime erano il suo tributo al demonio. E questo il suo tramite! »

La vita per la giovane Ade e il piccolo Valente è sempre stata colma di dolore e difficoltà. Orfani da sempre e ora in mancanza della nonna, la ragazza deve fare il possibile per provvedere al sostentamento suo e del fratello. Per questo, si fa avanti come nuova levatrice di Torre Rossa. Ma quando la neonata Maddalena viene al mondo per poi morire poche ore dopo, sul paese cala l’ombra oscura del lutto accompagnata dal timore dettato dall’ignoranza.
Perché nel diciassettesimo secolo ciò che era inspiegabile era automaticamente legato al demonio.
Accusata quindi di aver portato il male, Adelaide è costretta a scappare per avere salva la vita, fino a giungere nella comunità delle Città Perdute, luogo abitato da sole donne, tutte accomunate da un’ingiustizia subita.
Luna Nera è solo il primo capitolo di una storia che rappresenta un’esemplare caccia alle streghe, ma che al tempo stesso vuole far prevalere la voce di chi è costretto a tacere per colpa del pregiudizio e di idee retrograde.
Tiziana Triana compone una storia a cavallo tra lo storico e il fantastico che ha saputo intrattenermi fin dal prologo grazie ad un’atmosfera gotica e macabra. La magia, che tanto affascina e stupisce, è in realtà la causa di morte di moltitudini di persone, che nei secoli sono cadute vittime del bigottismo degli altri, che sono andati alla ricerca di un capro espiatorio per esorcizzare demoni interiori riversando la negatività su chi è ritenuto diverso.
Non ho potuto fare a meno di tornare indietro con gli anni e ripensare al mio approccio con “La chimera” di Sebastiano Vassalli, un romanzo che valse all’autore il Premio Strega nel 1990 e che non smetterà mai di rimanermi in testa per la sua storia di sofferenza fisica e mentale.
La copertina è intrigante e rispecchia perfettamente la storia racchiusa al suo interno. Un libro che giunge sul calare dell’anno ma che scala le classifiche dei libri letti in tutti questi mesi. In attesa di scoprire cosa succederà nel secondo libro, attendo con trepidazione l’adattamento a serie tv prodotto da Netflix. Un traguardo davvero importante e meritato per Tiziana Triana, che rappresenta meritatamente le storie italiane che siamo in grado di creare.

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