Review Party: Recensione di “La corte di ali e rovina” di Sarah J. Maas

« Stavo lavorando sul modo in cui la luce solare illuminava le venature delicate di un petalo di rosa, tentando di non pensare che una volta avevo visto la stessa immagine su un paio di ali Illyrian, quando la porta si aprì. Finsi di sembrare concentrata sulla pittura, ingobbendo un po’ le spalle, inclinando la testa. E recitai ancora meglio quando mi voltai lentamente, come se mi sforzassi sul serio di staccarmi dal quadro. Ma la vera lotta fu costringere la mia bocca a sorridere. Mi convinsi di sembrare sincera. Mi ero esercitata allo specchio. Di continuo. »
 
“La corte di Ali e Rovina” mette fine alla storia di Feyre, a cavallo tra mortali e Fae, divisa tra fedeltà e amore. Sarah J. Maas ci ha incatenato ha sé con vicende frenetiche e sentimenti intensi e contrastanti. L’avvicendarsi dei fatti che sconvolgono la vita della ragazza determinano non solo il suo cambiamento verso una nuova consapevolezza di sé e maturità, ma anche per un nuovo destino che caratterizza l’intera realtà in cui lei vive. Tutto questo senza badare a spese sui colpi di scena, che si susseguono uno dopo l’altro senza dare tregua, senza possibilità di scampo. Feyre non è mai stata una donna fragile, ma mai come adesso sprigiona una forza invidiabile, quasi spaventosa. Tamlin, Rhysand e tutti gli altri personaggi che ruotano attorno a lei, schierati da una parte piuttosto che l’altra, accrescono maggiormente il suo spirito selvaggio e indipendente, che sia per azioni volte a danneggiarla piuttosto che sostenerla.
Il terzo libro non ha nulla da invidiare ai suoi predecessori, in un modo originale è in grado di trasmettere emozioni positive e negative, in un modo crudelmente genuino, che fa pensare automaticamente che l’epilogo non poteva essere altro che quello descritto.

La trilogia di ACOTAR è perfetta per farsi un’idea del talento di Sarah J. Maas. Da oggi abbiamo la fortuna, grazie a Mondadori, di poter godere della serie completa e ben schierata in tutto il suo splendore nelle nostre librerie. Le copertine non sono forse una meraviglia? Ogni volta che le guardo mi commuovo spudoratamente!

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