Review Party: Recensione di “Piacere di conoscerti” di Rachel Winters


« Le cose tenere non fanno per me, ma quei produttori da quattro soldi non vogliono altro. Una rilettura moderna del meet-cute… Ma per favore! Io scrivo film sull’amore in cui il pubblico può immedesimarsi. Un amore ossessivo, impellente, tossico, reale… altro che meet-cute.» »


Evie vive rincorrendo i propri sogni, ma purtroppo la vita le sbatte in faccia sempre le stesse parole: Non hai la stoffa.
Così, si ritrova a fare un lavoro che possa permetterle di aiutare gli altri, almeno, a realizzare i propri. Arrivata a ventinove anni e con sette anni di esperienza da assistente presso la Montgomery & Sons, sembra però essere arrivata quasi al capolinea anche con la sua carriera,  causa della crisi che sta attraversando l’agenzia. L’unica sua speranza è aiutare il premio Oscar alla sceneggiatura Ezra Chester a sconfiggere il blocco dello scrittore.
Peccato che l’impresa si riveli più complessa di quanto non sembri.
Questo perché la commedia che è chiamato a scrivere deve essere di carattere romantico ed Ezra non crede affatto nell’amore. L’unica motivazione che potrebbe spingerlo a creare finalmente qualcosa è la dimostrazione reale di una storia romantica da favola, come quelle che si vedono nei film.
Evie, pur di accontentarlo, si butta alla disperata ricerca di un’esperienza che possa mostrare allo scrittore che un amore del genere esiste eccome. In modi, così bizzarri e impensabili da attuare, da sembrare quasi impossibile spuntarla.

Sembrerebbe una storia zuccherosa e piena di rose e cuori, “Piacere di conoscerti” si presenta subito come un libro leggero e divertente, ma che affronta il tema dell’amore senza prenderlo sotto gamba. I film ci raccontano spesso di amori ideali, quasi surreali, che rientrano nelle fantasie dei più. Certo, vivere poi davvero determinate dinamiche è un po’ difficile per non dire raro, ma ciò non dovrebbe scoraggiare dal credere in quel sentimento così forte che tutti possono essere in grado di sperimentare. Evie non è certo la donna più ottimista e realizzata del settore “fidanzati”, ma pur di raggiungere il proprio obiettivo crea e si ritrova in situazioni che suscitano nel lettore delle risate genuine. Ho apprezzato tanto i riferimenti a film famosi e realmente esistenti, così come la struttura dei capitoli che ricalca quella di un copione cinematografico.
Ovviamente trovo non condannabile nemmeno il punto di vista di Ezra sull’argomento, che per quanto a tratti cinico mi convince maggiormente. Non sono mai stata una grande credente dell’amore da film/romanzo, soprattutto quando si tratta della vita vera, più cruda e materiale rispetto al mondo idilliaco rappresentato spesso e volentieri nelle storie.
Nonostante questo, mi piace che con l’arrivo dell’estate vengano pubblicati questi libri, perché sanno allietare e intrattenere anche in un periodo tanto faticoso e assonnato per il caldo, con uno spirito allegro e frizzante.

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