Review Party: Recensione di “Il giorno perfetto per un delitto” di Barbara Sessini

« Ciò che più voglio è anche ciò che più temo. Forse è per questo che scelgo sempre la strada più lunga per arrivare a destinazione. Forse è per questo che raramente mi sento a casa. »

Lo splendido e suggestivo paesaggio che caratterizza la Sardegna viene brutalmente macchiato dal sangue della sventurata Ines Salis. La fine di una vita porta indietro nel tempo lo spettatore, che lentamente si rende conto di dover assistere da lì in avanti agli ultimi giorni della donna, che si mostra inquieta e guardinga, senza scucirsi anche di fronte alle persone che ha più vicine. Vera Diana non si spiega l’accaduto, insieme al padre Franco ripenserà ad ogni più piccolo particolare per riuscire a capire chi è che può essere capace di azioni del genere.
L’arresto di Oscar, fidanzato di Vera, per possesso di droga, potrebbe risultare un evento fondamentale. L’uomo dovrà lottare per dimostrare la propria innocenza, affrontando la vita del carcere nel tentativo di non cederle.
“Il giorno perfetto per un delitto” ha una di quelle storie da cui non sai cosa aspettarti: sorprendente è il modo in cui la vicenda viene raccontata, che rende lo scorrere della narrazione fluida e serrata. Barbara Sessini tratta i personaggi da lei creati come se fossero veri e tangibili anziché fatti di carta e inchiostro, perché ognuno risulta all’occhio del lettore tanto intrigante da spingerlo a sviscerarne le caratteristiche, in particolar modo quelle mentali. Ci si trova quindi di fronte a persone, vittime o carnefici dei fatti alla base del libro, all’apparenza sconnesse tra loro, ma che creano un dipinto di azioni che condurranno i protagonisti a scoprire tutte le verità.
Un altro thriller assolutamente consigliato, sono fiera che sia un’altra penna italiana ad averlo creato.

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