Recensione: “Fire Sign: La Portatrice del Krips” di Alessia Coppola

« E rivedo quel lupo che mi faceva compagnia da bambina: i suoi occhi magnetici sono quasi un conforto, il suo manto nero brilla di sfumature scarlatte, mentre lancia un ululato che mi fa inabissare il cuore. »

Alessia Coppola è una di quelle scrittrici che ho puntato da parecchio tempo, ma di cui ancora non avevo avuto modo di leggere nulla.

Poco tempo fa mi si è presentata l’occasione, finalmente, di leggere una delle sue ultime storie pubblicate: “La portatrice del Krips”, prima novella della serie Fire Sign così composta:
-La Portatrice del Krips (23 Novembre 2015)

-La Rivolta dei Nurhan (Inedito)
-La Stella di Silver (Inedito)
Noi li chiamiamo angeli, ma non lo sono. Nurhan è il loro nome e sono i guardiani del Cosmo. Uriel è il guardiano del fuoco e ha come scopo guidare i Portatori del Krips, coloro che aprono i portali dell’Inferno e vi rinchiudono i demoni.
Se pensate che tutto questo sia assurdo, immaginate la reazione della giovane Silver, costretta a seguire il proprio destino al fianco di colui che da sempre le è stato accanto, alla ricerca di Xantu, uno dei demoni più forti e antichi esistenti.
Devo dire che questa scrittrice non ha per nulla deluso le mie aspettative. Con il suo stile di scrittura, è riuscita fin dalle prime pagine ad inglobarmi nel mondo da lei creato, fino al finale. Essendo poco più lunga di un racconto, questa storia è una lettura veloce, che fa compagnia al lettore per un paio d’ore, lasciandolo poi con il fiato sospeso e in attesa impaziente di scoprire cosa accadrà ai personaggi nel prossimo racconto. 
Come sempre, lascio il link di Amazon da cui potete comodamente acquistare il libro.

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