Recensione: “Una scintilla nell’oscurità” di Emanuela Riva

« Forse speravo che la mia vita cambiasse radicalmente, magari con qualche avventura pericolosa, con un pizzico di adrenalina e un amore intenso all’inverosimile. Ma per il momento mi accontentavo dei miei incubi che erano altrettanto intensi e terrorizzanti. »


L’opera che presento oggi s’intitola “Una scintilla nell’oscurità” ed è il primo libro di una trilogia urban fantasy a tema vampirico, edito da Trame dei Sogni e acquistabile su Amazon e nei migliori store online.
Ringrazio la gentile autrice Emanuela Riva per avermi personalmente inviato una copia.
La protagonista è Emma Sullivan, un’adolescente orfana che vive in un piccolo paese del Trentino insieme al fratello Jason. Un giorno, durante un’uscita con le amiche, si scontra con Adam Cooper, sfrontato quanto affascinante ragazzo di cui Emma difficilmente riesce a scordarsi. Senza ancora saperne il motivo, entrambi si sentono attratti l’uno dall’altra, nonostante lui si sforzi di starle lontano a causa del suo misterioso passato e reale natura.
È inevitabile accorgersi di vari elementi ricorrenti già in altri libri in commercio: la trama, infatti, è ciò che di più semplice ci si possa aspettare. 
Ben altro ha attirato la mia attenzione, uno fra tutti il concetto di vampiro come creatura di Dio.
Si racconta, appunto, che all’alba dei tempi Dio prese la linfa dell’albero della Vita e creò Adam e Ive: carnivori e bevitori di sangue, ma incapaci di riprodursi e stare ai suoi ordini. Così, creò due mortali: Adamo ed Eva. Arrabbiati, Adam e Ive ammaliarono i due mortali facendo loro mangiare i frutti proibiti, poi fuggirono dall’Eden. Ma Dio li maledisse trasformando Ive in uno spirito e condannando Adam a vagare sulla Terra per l’eternità.
Questo cosa comporta? Che la Chiesa faccia di tutto per insabbiare la realtà dei fatti, ovvero che non fu l’uomo la prima creatura ad immagine e somiglianza di Dio.
Ma chi è Emma in realtà? Perché è così speciale da attirare l’attenzione del prete del paese? Tengo a precisare che nulla è come sembra (non mi permetterei mai di svelare tutti i misteri di una trama) e che le risposte non sono poi così scontate.
Ho quindi apprezzato non tanto la storia d’amore, quanto l’ambiente che circonda i personaggi.
La scrittrice è riuscita a giostrarsi bene tra il lato romantico e le descrizioni crude di un ambiente oscuro fatto di violenze e omicidi; su questo bisogna farne atto. Ma purtroppo c’è più di un elemento che mi ha infastidito durante il corso della lettura. Lo stile di scrittura non è sempre lineare, si passa da periodi in cui si ha ben chiara la situazione, a strafalcioni e frasi non fluide che mi hanno lasciata non poco disorientata. I dialoghi molto spesso non sono intervallati da alcuna descrizione e quando un terzo personaggio si intromette nel discorso non è subito intuibile, più volte mi sono trovata a chiedermi chi stesse parlando in quel momento. Inoltre, la mancanza di stacco tra una scena e l’altra mi ha costretto a rileggere alcune scene prima di comprendere e proseguire con la lettura.
Possono essere elementi che soggettivamente hanno più o meno importanza, ma spero di poter essere d’aiuto all’autrice dicendo che è necessario un ulteriore lavoro di editing per migliorare quella che è, tutto sommato, una lettura piacevole specie per gli amanti del genere.
Auguro ad Emanuela buona fortuna per il suo primo romanzo pubblicato, e rimango in attesa di sviluppi e novità, specie per quanto riguarda il seguito di questa storia.

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