Blog Tour: “Qui c’è tutto il mondo” di Cristiana Alicata e Filippo Paris

Anita prova fin dalla tenera età uno dei cambiamenti più grandi che si possono provare: lasciare un posto per andare a vivere in un altro. Così, all’inizio degli anni Ottanta, la famiglia Marsala parte dal sud per giungere a Stezzano in provincia di Bergamo. Per la bambina è uno shock dover abbandonare il nonno per fare i conti con un luogo che non sente suo e con tutti coloro che abitualmente la chiamano “terrona”.

Oltre a ciò deve affrontare il repentino peggioramento delle condizioni di salute della madre, che ormai passa le giornate a letto o parlando con qualcuno che vede soltanto lei. Anita non sopporta nulla e, in quest’occasione, scopre quanto siano comodi gli indumenti cosiddetti maschili e quanto sia bello indossare le cravatte di papà.

Conoscere Elena e Tina, alla scuola che inizia a frequentare, rappresenta per lei un’ancora di salvezza, come le rose davanti ai filari del vigneto del nonno. Con loro condivide gioie e dolori, creando un mondo personale in cui sentirsi davvero sé stessa. Continue reading

Recensione: “Doomboy” di Tony Sandoval


« Alla fine non l’ho mai incontrato, non ho mai avuto l’opportunità di ringraziarlo per tutta l’ispirazione che mi ha dato. Mantiene la sua aura di mistero. E nessuno sa dove sia adesso, o che cosa faccia. »


D ama la musica, desidererebbe diventare una leggenda. 
Poi Anny muore e in lui si crea un vuoto incolmabile, pieno di dolore. Una voragine interiore che buca letteralmente lo stomaco svuota la sua vita, lasciandolo senza scopo alcuno e incapace di andare avanti. 
Tutto si fa buio, se non per un barlume dato dalla sua chitarra e le stelle che solcano il cielo. Da qui inizia la sua ricerca di un suono, “Il suono più bello di tutta la sua vita”, nella speranza di poter incontrare di nuovo il suo primo amore e chiederle perdono.
Così nasce “Doom Boy”, icona fantasma di tutti gli adolescenti. Nessuno sa chi sia in realtà, da dove trasmetta, come faccia a suonare una musica così ispiratrice. Ma diventa subito leggenda, il chitarrista misterioso di una radio pirata.
Chi avrà la fortuna di ascoltare e saper ascoltare quello che ha da dire farà un viaggio con lui, attraverso emozioni intense, creature del mare e battaglie tra dei.
Tony Sandoval sa ancora una volta trasportare il lettore attraverso una storia toccante e crudele, dai toni delicati e netti al tempo stesso.

Recensione: “Il cadavere e il sofà” di Tony Sandoval

« E tutto era iniziato a causa del biglietto che avevo trovato nel suo sofà… »

Gli incontri migliori sono sempre i più casuali e imprevisti.
L’estate di Polo scorreva silenziosa e solitaria proprio come il suo paese, Esperanza, bloccato nel tempo e in un luogo indefinito. Finché un giorno, come portata dal vento, compare Sophie. Il ragazzo non sa cosa possa spingere una ragazza bella come lei a parlare con uno come lui, trova inspiegabile l’attrazione che giorno dopo giorno si instaura tra i due.  


“Hai mai pensato che i difetti rendano le cose più interessanti?”
Lui è un ragazzo curioso, grande osservatore, con l’unico scopo di stare il più possibile fuori casa ed evitare gli sguardi fissi di chi lo ritiene strambo. Lei veste sempre tinte dark, lenti scure, unghie smaltate di nero. Il suo libro preferito parla di lupi mannari, proprio per questo si definisce “una tipa stramba”. Tutto passa in secondo piano, trascorrono il tempo sul divano di Sophie scoprendosi e rivelando la propria vita l’uno all’altra; come sottofondo i 180 canali della sua televisione.
L’estate finalmente prende una piega inaspettata; ma i giorni passano, la partenza di Sophie è imminente e il corpo di Christian è lì, abbandonato in un terreno sotto gli occhi di tutti.
Perché nascosto nel sofà della ragazza c’è un biglietto firmato dall’amico di Polo?
Amore e mistero si intrecciano, i segreti vengono a galla. Tutto alla fine coincide e fa il suo corso, come quel cadavere che continua a putrefarsi.
Tra dialoghi semplici ed essenziali e disegni realizzati con maestria e cura, Sandoval mostra come amore e morte possano andare tragicamente di pari passo e come, nella loro opposizione, rendano la vita a maggior ragione intrigante. Basta soffermarsi sui piccoli particolari, su un rubinetto che perde acqua, sui difetti che rendono le persone più interessanti.