Blog Tour: “Al di là di Borgo Opaco” di Emanuela A. Imineo – Recensione

Quando la luna rischiara la notte, in ogni sua fase, rimane integra e fedele a sé stessa, rincorrendo la luce del sole ma continuando a nascondergli il volto.

Moon lo ripete puntualmente come una litania donata dalla Dea, un simbolo di ciò che è e che sempre sarà, dall’istante in cui ha attraversato il dolore della perdita dei suoi genitori. L’inizio di una convivenza travagliata con la nonna presso Borgo Opaco, la conduce in un paese che svela sogghignante la sua maledizione, una condanna a invecchiare senza mai trovare la morte. È così che la ragazza viene introdotta all’Antica Religione, una vita di nozioni sulla natura, sulla magia e sulla scoperta delle personali capacità.

Il Libro delle Ombre, suo fedele compagno, la strappa dalla solitudine in cui è caduta, insegnandole a bastare a sé stessa, cercando nel proprio animo la forza per andare avanti, per diventare una strega tanto potente da realizzare ogni più intimo desiderio.

Aggrappandosi a questo obiettivo, Moon attraversa il Bosco dei Sussurri, ignara di stare andando incontro alla storia inquietante delle origini di Borgo Opaco, verso un destino che mormora tremante il nome della ninfa Provenza.

La frenesia accompagna il lettore, apprendista novello di un mondo oscuro e affascinante, che attira con un dolce canto fino a far sprofondare nelle fauci delle tenebre. Un lento declino incantevolmente architettato, che toglie il fiato dosando gli ingredienti giusti, portando su un cammino in cui per ritrovarsi è necessario perdersi e rinascere di nuovo. Essere vigili è solo un palliativo, porre resistenza è pressoché vano. La paura invade e il sangue si ghiaccia, tormentando istantaneamente su ciò che si leggerà tra le pagine.

Il viaggio a Borgo Opaco è come un ritiro spirituale esclusivo, fatto della materia dell’esoterismo e dell’occulto, con un pizzico di misteri e abbondanti sentimenti che marchiano a fuoco il cuore. Rispetto e venerazione per le culture in esso contenute suscitano l’interesse che spinge a documentarsi e a vedere in quelle stesse parole sagge maestre e validi insegnamenti.

Difficile credere che questo sia un esordio letterario, quando tutto già s’incastra così perfettamente, regalando momenti di pura magia su carta. Emanuela non delude, ma rapisce con coccole oscure, cullando il lettore nel suo antro e sussurrando storie che rimangono impresse. Voi ancora non lo sapete, ma lei vi ha già stregato.

Arduo sarà distinguere il sottile confine tra lucidità e follia, inseguendo le nobili intenzioni di Moon che si scontrano con la figura di Provenza, lampo impetuoso e imprevisto che s’instaura nel cuore di ognuno, germogliando e raccontando a gran voce la sua storia. I suoi sentimenti artigliano l’animo e si diffondono come un fiume in piena, passando nel sangue, circolando ovunque, arrivando alla mente e cogliendo di sorpresa come un dono prezioso, da custodire per sempre.

La potenza sprigionata dalla narrazione rende “Al di là di Borgo Opaco” una lettura che avvicina alla stregoneria senza fronzoli o maldicenze, esprimendo il dramma della corruzione e la condanna di sentimenti apparentemente puri, ma che dilaniano fino a consumare. Quando anime comuni si sfiorano e si leggono dentro vicendevolmente, sentono in sé quegli ingranaggi, creduti arrugginiti dal tempo e soffocati in un angolo buio e dimenticato, riprendere il naturale moto, iniziando un cammino rinnovato la cui meta ancora non è segnata.

A quel punto, quella vita fatta di incubi e tormenti si nutre avidamente di ogni impulso, gonfiandosi e tornando a respirare quella brezza fatta a linfa che rende stabile la terra sotto i piedi. Sconvolgere i piani di un castello ben costruito fa crollare le certezze che si smarriscono tra gli imprevisti: bisogna solo considerare il significato di quelle macerie, per afferrare quelle più resistenti e ripartire verso una dimora nuova.

Sarete spinti a interrompere ciò che state facendo, perché il romanzo ha qualcosa da dire a ognuno indistintamente, un messaggio tanto personale che imprigiona l’ignoranza, cuce le bocche e spinge a essere migliori, osservando l’esistenza da una prospettiva totalmente differente dalla passata.

Blog Tour: “Al di là di Borgo Opaco” di Emanuela A. Imineo – Le streghe italiane

Il tema della stregoneria è da sempre avvolto da quel velo di mistero che lo rende in parte una leggenda. Ma c’è stato un tempo in cui questa si è intersecata con il mondo reale lasciando un’impronta marcata, una macchia indelebile che prende il colore del sangue.

Non è un mistero, infatti, la quantità di processi che sono stati compiuti nel corso dei secoli, in un tempo che pare lontano da noi ma che, se si presta particolare attenzione, sussurra ancora i lamenti e il dolore di chi ha ricevuto una condanna. Quando l’irrazionalità ha accecato i popoli, ci si è scagliati su particolari donne locali, che per determinate caratteristiche e testimonianze venivano imprigionate, torturate e infine uccise.

Fantasia, Foresta, Magia, Surreale, Artistico, DonnaÈ in particolare dal Medioevo che l’approccio alla magia passa dall’essere tollerato all’essere necessariamente estirpato. Per il Cristianesimo, ogni persona che sembrava mostrare capacità e poteri emulanti quelli della Divinità e con risvolti negativi, veniva guardata con sospetto, perché solo il Diavolo avrebbe potuto concedere loro tali abilità. Gli impulsi peccaminosi venivano ricondotti alle streghe, che di certo avevano sfruttato filtri magici per far cadere in tentazione i malcapitati.

La strega, conseguentemente, veniva considerata con sufficienza, inferiore, soprattutto da uomini e studiosi con un livello di cultura elevato, disprezzando con palese scherno e disgusto le pratiche condotte, siano esse positive, come realizzazione di infusi medicali, che ovviamente negative.

Come in buona parte del mondo antico, anche l’Italia fu un luogo in cui si diffuse la caccia alle streghe. Le pratiche pagane venivano additate dalla Chiesa, sostenuta da una società patriarcale preda di un cieco terrore, che per spiegare l’ignoto andava a colpire donne innocenti, producendo prove e falsità pur di epurarle. Solo così si poteva preservare l’ordine e uno status quo retrogrado e ignorante.

Nel 1486, con la pubblicazione del Malleus Maleficarum, si da via a una sorta di guida scritta che tutti potevano seguire per identificare una strega. Questo è un ulteriore elemento che andò ad aggiungersi alle prediche di inizio 1400 del francescano San Bernardino da Siena.

In particolare, Benevento fu colpita da una spietata caccia: le donne venivano accusate di pratiche dei culti pagani e della venerazione di Divinità antiche risalenti a prima della nascita di Cristo, come Diana, Ecate e Iside. Le “janare” potevano trasformarsi in creature alate, tormentare il sonno altrui e provocare malformazioni nei neonati.

Il luogo più noto nella nostra penisola è sicuramente Triora, un piccolo borgo medievale in provincia di Imperia, che mantenne il nome di “Paese delle streghe” o “Salem d’Italia”. Tutto cominciò nel 1587, quando una terribile carestia si abbatté sulla zona mettendo in ginocchio l’economia del tempo. La paranoia portava gli abitanti a esporre ogni genere di denunce, che ebbero come conseguenza la condanna di oltre trenta donne.

Le case maggiormente colpite erano quelle più vicine alla fonte d’acqua, elemento legato strettamente alla luna. Nella Valle Argentina, il Lago Degno è avvolto da un’atmosfera magica e suggestiva, amata da chi ora ne visita le sponde, ma che al tempo erano rinomate per essere un luogo d’incontro delle streghe.

La Cabotina, l’area più povera e degradata del paese, divenne il simbolo della dimora delle streghe, dove queste si riunivano segretamente e in cui, si dice, rinchiudessero i bambini che periodicamente rapivano.

Le donne di Triora vennero così catturate e torturate in un ciclo di processi apparentemente infinito, che durò per almeno i successivi tre anni. Venivano prese di mira soprattutto prostitute e coloro che vivevano in solitaria, senza la presenza di un uomo che le potesse controllare. Il monte delle Forche e la città di Genova erano i luoghi dove solitamente le streghe venivano portate per essere condannate a morte, arse vive sul rogo. C’è chi però dice che nel capoluogo, esse venivano infine lasciate libere, ma non si ha certezza dell’esito reale.

A Triora è possibile visitare il museo etnografico e della stregoneria, in cui sono stati raccolti oggetti e documenti dell’epoca, prove inconfutabili dei processi perpetrati. Chi ha modo di visitare il borgo alla fine di agosto può partecipare allo Strigora, un festival in memoria di quegli anni tanto bui.

Questo fu solo uno dei paesi italiani più noti legati alle streghe.

Candela, A Lume Di Candela, Cerimonia, Occulto, Creepy

Le più potenti d’Italia si dice che abitassero a Volterra: Aradia fu la prima e più importante strega di cui si conosce il nome e la cui scomparsa è avvolta dietro un inquietante mistero. Venne processata e condannata a morte ma, il giorno dell’esecuzione, trovarono la sua cella vuota senza poter dare una spiegazione logica a una fuga obiettivamente impossibile.

Dalle documentazioni conservate, si può risalire anche a Elena da Travale, detta “dei Rondinini”. Nella creazione delle sue pozioni, usava proprio le uova prelevate dai nidi di rondine, realizzando filtri d’amore e istigatori d’odio, curativi o dannosi. Al processo che la riguardava, Elena ammise ogni pratica e, successivamente alla fustigazione in pubblica piazza, esiliata e abbandonata.

Brescia, in particolare la Val Camonica, è ricordata come uno dei luoghi con il maggior numero di roghi: più di un centinaio di persone morirono tramite tale pratica, come causa delle malattie e della siccità. Lì vicino, il Monte Tonale veniva categoricamente evitato, perché era lì che, si dice, si riunivano le streghe del posto per evocare il Demonio.

Ci sono credenze popolari, legate alla stregoneria, che sopravvivono in buona parte ancora oggi e che vanno ad alimentare la superstizione, ancora molto insita nelle menti di chi le narra. Ancora oggi ci sono case con porte basse per impedire loro di entrare, a cui vengono affissi falci e ferri di cavallo, amuleti di protezione contro i malefici.

Blog Tour: “Al di là di Borgo Opaco” di Emanuela A. Imineo – Presentazione

Oggi ha inizio un evento incantevole e spaventoso, dedicato a un’opera che saprà ghiacciarvi il sangue nelle vene, tanto travolgente da farvi perdere la testa.

Sto parlando ovviamente del tanto atteso “Al di là di Borgo Opaco”, un incredibile dark fantasy scritto dalla meravigliosa Emanuela A. Imineo, blogger di Il mondo di sopra e autrice del già citato “Guarda oltre ciò che vedi”.

Non vedo l’ora di parlarvene più approfonditamente, nel frattempo trovate di seguito le informazioni generali.

Titolo: Al di là di Borgo Opaco
Autore: Emanuela A. Imineo
Genere: dark fantasy
Editore: self publishing
Data di pubblicazione: 6 Settembre 2020

Trama:

Tra i picchi delle più alte montagne, punto d’incontro di Umani e Dei crudeli, c’è un luogo maledetto dove il buio quasi diventa suono, assordante e oscuro. Con la luce del sole però torna a essere Borgo Opaco: un villaggio unico, malinconico e ridente, dove culti e i riti di ogni epoca e provenienza convivono in serenità. Tra i suoi abitanti troviamo Moon, un’adolescente che professa l’Antica Religione. Moon ha perso i genitori e vive con Nymphe, sua nonna: una strega che, per malattia o sortilegio, non ha più la facoltà di esprimersi in maniera lucida e coerente. Tra rabbia e dolore, sacrifici umani e ricerca del proprio destino, Moon si troverà di fronte a due sentieri e dovrà compiere la sua scelta: potrà riempirsi di oscurità o sacrificarsi per la salvezza. Due incontri segneranno il suo percorso: quello con Metelaine, all’apparenza una ragazza come lei ma forse non umana, e quello con Provenza, la ninfa immortale preda della morte. Crescere è sempre scegliere, ma cosa deciderà Moon? E chi ne pagherà il prezzo?

Il mio consiglio è quello di non perdere assolutamente questo evento, un viaggio esclusivo tra occulto, misteri e sentimenti che marchiano a fuoco il cuore, coinvolgendovi fin dal primo istante e convincendovi di quanto sia valida l’opera su cui poserete gli occhi.

Voi ancora non lo sapete, ma lei vi ha già stregato.

Il blog tour è così composto:

• 15 OTTOBRE Presentazione – Tutti i blog coinvolti
• 16 OTTOBRE La simbologia del corvo nell’esoterismo – Hook a Book
• 17 OTTOBRE La mitologia delle ninfe – Libri di Cristallo
• 19 OTTOBRE Il paganesimo – Libri Riflessi
• 20 OTTOBRE All’interno del romanzo – Cristina Benedetti
• 21 OTTOBRE Nella mente dell’adolescente – Ilaria ti consiglia un libro
• 22 OTTOBRE Il libero arbitrio – Over the hills and far away
• 23 OTTOBRE Le streghe italiane – The Mad Otter
• 24 OTTOBRE Anubi – Appunti di Zelda
• 26 OTTOBRE Scopri le divinità – Red Kedi
• 27 OTTOBRE Le erbe delle streghe – Evenstar Johanna
• 28 OTTOBRE Dark fantasy nel cinema – Non solo libri
• 29 OTTOBRE Dark fantasy nella letteratura – Biblionative
• 30 OTTOBRE Provenza e la follia – Cronache di Lettrici Accanite
• 31 OTTOBRE Recensione – Tutti i blog coinvolti
• 2 NOVEMBRE La strega della Luna – Emanuele Navone Blog
• 3 NOVEMBRE Entra con me – Lettrice al contrario
• 4 NOVEMBRE Il fantasy italiano perché sottovalutarlo – La soffitta dei libri dimenticati
• 5 NOVEMBRE Amuleti e Talismani – The Reading’s Love
• 6 NOVEMBRE Musicoterapia – La lettrice sulle nuvole
• 7 NOVEMBRE La Vecchia Religione – Ombre di Carta
• 8 NOVEMBRE Dreamcast – Paper Purrr
• 9 NOVEMBRE Estratto – InfermieraNerd
• 10 NOVEMBRE Le pagine nascoste – My secret diary

Se ancora non ne siete sicuri, trovate anche il trailer che vi lascerà senz’altro a bocca aperta, togliendovi il fiato e ridonandovi vita solo a lettura conclusa.

Noi ci risentiamo presto, per parlare meglio insieme di questa straordinaria esperienza.

Blog Tour: “Guarda oltre ciò che vedi” di Emanuela A. Imineo – I tarocchi e i cartoni animati

Vi parlo ancora di “Guarda oltre ciò che vedi”, una delle opere più belle lette questo mese, e lo faccio in un modo totalmente inaspettato e originale, che risveglia ulteriormente la mia passione per l’esoterismo associandolo a un’altra passione che mi accompagna fin dall’infanzia, quella legata all’animazione e alle opere giapponesi.

In apparenza non sembrerebbe, ma i tarocchi tornano più volte nella cultura artistica nipponica, soprattutto attraverso serie, manga e autori che sono diventati col tempo emblematici.

Uno dei miei anime preferiti in assoluto è “I cieli di Escaflowne” di Shoji Kawamori, una serie ambientata a cavallo tra la Terra e la Luna durante una guerra ancestrale tra Paesi in continua lotta tra loro. La protagonista, Hitomi, pratica per diletto la lettura dei tarocchi facendo anche affidamento su uno speciale pendolo, prendendo man mano coscienza del fatto che le sue interpretazioni hanno un effetto reale sugli eventi futuri che coinvolgeranno lei, Van e tutti gli altri personaggi. Particolarmente affascinante è l’introduzione di ogni episodio, caratterizzata da una specifica carta degli Arcani avente una reale connessione con ciò che in quell’episodio specifico accadrà.

Altro interessante anime in cui i tarocchi stanno alla base è “La storia della Arcana Famiglia”, in cui ogni personaggio è legato a uno specifico Arcano tramite un patto che concede loro straordinari poteri. I numeri corrispondenti alle carte sono tatuati permanentemente sulla loro pelle e le abilità acquisite vengono impiegate nella competizione che tira le fila della trama della serie. Ho apprezzato moltissimo il collegamento con l’Italia, in quanto il mazzo che più volte viene mostrato è dei tarocchi piemontesi.

Ma torniamo su opere famose citando “Le bizzarre avventure di Jojo” del grande Maestro Hirohiko Araki, una delle storie più lunghe e apprezzate che il mangaka ha portato avanti nella sua lunga carriera, iniziando alla fine degli anni ’80 e proseguendo fino ad oggi, continuando a conquistare sempre più consensi tra chi con Jojo ci è cresciuto ma anche con chi al mondo dei manga si appresta solo ora. Nella terza stagione del manga, Stardust Crusaders, Araki creò un nuovo infallibile potere che prende il nome di Stand e ha origine dallo shintoismo. La rappresentazione fisica dei poteri, così come i loro nomi, sono associati agli arcani maggiori dei tarocchi e dimostrano di essere efficaci sia su lunga distanza che corpo a corpo, una grande novità per il mondo di questa straordinaria serie.

Un concetto molto simile viene adottato dal famosissimo gruppo di mangaka CLAMP, che tra le numerose e apprezzate opere ne realizzò una in particolare in cui i tarocchi sono la personificazione dei personaggi. Sto parlando di “X”, che per quanto sfortunatamente interrotta continua a piacere per le forti tematiche affrontate e per essere un’opera godibile sia da un pubblico maschile che da un pubblico femminile, cosa non tanto scontata per il Giappone dal momento che ogni genere (manga o anime che sia) è ben definito, sia per il target di età che per il tipo di pubblico (ragazzi o ragazze). Prendendo come base gli Arcani Maggiori, le CLAMP strutturarono la storia suddividendola in 22 volumi, ognuno caratterizzato dall’illustrazione specifica del personaggio rappresentato come il tarocco in cui è identificato. Arrivati al diciottesimo volume, ancora non perdo la speranza di poter vedere la fine di questo manga emozionante, che unisce l’azione delle battaglie al misticismo e alla religione.

Uno degli anime più in voga negli ultimi anni è “Love live!”, un’opera a sfondo scolastico che vede un gruppo di giovani ragazze fondare un gruppo di idol per salvare il destino del loro istituto che rischia di chiudere. Una delle protagoniste nonché vicepresidente del gruppo, Nozomi Toujou, è dedita alla lettura delle carte e così facendo guida con saggezza le mosse che lei e le sue compagne devono fare se vogliono arrivare al successo. Non a caso il gruppo si chiama “μ’s”, musa dal greco, ricalcando il mito delle nove dee greche dell’ispirazione e dedite all’arte: attraverso la lettura dei tarocchi, Nozomi sa che fino a quando il gruppo non sarà composto da nove membri sarà perennemente in difficoltà, come una sorta di profezia.

Doveroso è almeno un riferimento a uno dei miei manhwa coreani preferiti di sempre: “The Tarot Cafe” Sang Sun Park, una storia in 7 tankobon pubblicata qui in Italia da Shockdom che narra le vicende di Pamela, cartomante e proprietaria di una caffetteria, che ospita dopo la mezzanotte degli avventori tutt’altro che umani. Ne ho amato la storia così come i disegni, è un’opera in cui l’occulto si amalgama perfettamente al fantasy creando una trama intrigante e mai banale fino alla fine.

Insomma, potrei andare avanti e citare anche i numerosi videogiochi che hanno i tarocchi come strumento base delle proprie trame. Tutto ciò è a dimostrazione di quanto in realtà questo mondo non sia poi così tanto di nicchia, ma sfruttato con rispetto nell’arte contemporanea per realizzare delle opere di qualità e che sappiano conquistare le persone di ogni parte del globo. Io per prima ne sono innamorata da una vita e d’ora in poi “Guarda oltre ciò che vedi” di Emanuela A. Imineo si aggiunge come tassello prezioso della mia cultura personale.

       

Recensione: “Guarda oltre ciò che vedi” di Emanuela A. Imineo

Quando si entra in possesso di un manuale, ci si aspetta di uscire dalla lettura soddisfatti e rigenerati. Da grande appassionata dell’esoterismo e dell’occulto sono sempre andata alla ricerca di libri con cui documentarmi, ma l’impresa non è così semplice come parrebbe, soprattutto quando ci si trova a dover fare distinzione tra testi attendibili o meno.

In questo, “Guarda oltre ciò che vedi” rappresenta una garanzia di qualità. Emanuela si occupa dell’arte dei tarocchi ormai da anni e svolge il proprio lavoro con dedizione, passione e serietà. Tutto ciò traspare dalle parole scritte nel suo manuale, parole che trasudano conoscenze e desiderio di insegnare ai neofiti di alzare il velo e andare oltre, provando a cambiare prospettiva (come del resto fanno le carte posizionandosi dritte o rovesciate) fino a giungere a una visione migliore della propria vita.

Ha dell’incredibile, e questo lo dico come esperienza personale, quanto il messaggio di una carta possa essere potente quando giunge nel momento perfetto. L’energia che emana passa invisibile nelle vene fino al cuore, donando forza e speranza a chi è in attesa, in cerca di risposte o un qualsiasi altro segno che è individuale, assolutamente personale e mai uguale per due persone differenti.

Emanuela accompagna con estrema gentilezza il lettore tra un capitolo di spiegazione e l’altro, fornendo non solo spunti di riflessione, ma anche veri e propri esercizi per fare pratica. Ho trovato deliziose le parti in cui tutto è in pausa e il tempo si ferma, per davvero, contribuendo a metabolizzare le informazioni acquisite fino a quel momento. Ottima narratrice oltre che insegnante, sa cullare con un ritmo paziente che non stanca e non stressa, pronta a tornare più volte sullo stesso punto per ricominciare. Leggere e rileggere è un’esperienza ogni volta sempre diversa ed è per questo che il libro è un dono tanto prezioso: impartisce la lezione più volte mutando al mutare della coscienza del lettore, che si adatta agli argomenti e li tratta ogni volta su un piano differente.

“Guarda oltre ciò che vedi” diventa un libro magico e curativo, come una fiaba raccontata a voce alta o una tisana calda prima di andare a dormire.