Review Party: Recensione di “Il piccolo ristorante del lieto fine” di Pamela Kelley

Quando l’adorata nonna viene a mancare, le tre sorelle Mandy, Emma e Jill si trovano nelle circostanze di doversi rincontrare. L’isola della loro infanzia, Nantucker, luogo di tanti ricordi passati e che solo per Mandy appartiene anche alla sua vita presente. La gestione dell’eredità, rappresentata dal ristorante di famiglia, sarà l’occasione per le tre di ritrovarsi.

“Il piccolo ristorante del lieto fine” è un romanzo leggero ma al contempo emozionante e davvero coinvolgente. Le tre protagoniste sono descritte in modo realistico e umano: ognuna differente dalle altre, la vita le ha portate su strade differenti, facendo loro quasi dimenticare le proprie origini.

Sarà nonna Rose a farle riunire, lasciando loro uno dei ristoranti più noti e apprezzati di Nantucker. Una vera e propria sorpresa, che le tre dovranno gestire entro un anno se vogliono entrarne in possesso realmente. Come una famiglia, unite, su richiesta della stessa nonna. Così, le tre donne riunite fanno la conoscenza di Paul, lo chef che ha gestito il locale nell’ultima decina di anni.

Paul, il primo amore di Emma. Un dettaglio non indifferente che donerà un tono romantico all’intera storia. Ma non c’è solo amore in tal senso, quanto soprattutto l’amore tra le tre sorelle, che si riscopriranno gradualmente portando a mettere in discussione la personale vita.

Pamela Kelley è al suo esordio in Italia e la Newton Compton non poteva scegliere romanzo migliore da cui partire (e che mi da speranza che venga pubblicato il seguito, ambientato a Natale). Il suo è un romanzo dolce in grado di analizzare in modo commovente i legami umani e dare una soluzione agli ostacoli che possono sfaldare i rapporti.

Ne risulta una lettura che non si può non amare e consigliare. Ci si affeziona ai personaggi, tanto che dispiace doverli salutare alla fine. Ma si può godere degli insegnamenti imparati e che rimangono nel cuore anche dopo la conclusione.

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