Review Party: Recensione di “Claus” di Andrea R. Ciaravella

In un futuro devastato dalla fantomatica Closen War, il mondo per come è conosciuto non esiste più. Ora sono i Signori delle Città a dettare legge e il confine tra vivere e sopravvivere è sempre più sottile. Quando una misteriosa valigetta spinge il Runner Fee e il suo fidato Claus a partire da San Pietroburgo fino in America, verranno messi in moto degli eventi oscuri che a lungo cercavano di farsi strada. Tutto, pur di emergere e scatenare il caos.

Quando mi trovo di fronte alla possibilità di entrare in contatto con nuovi autori italiani, la mia sete di conoscenza s’infiamma all’istante, specie se l’autore in questione si dedica al genere fantasy. È più forte di me: mi esalto come la bambina che ero quando ho incominciato a muovere i primi passi nella lettura e la ragazza poco più che adolescente che tanti anni fa ha iniziato a scrivere sul web le sue personali recensioni.

È proprio il bello di questa nicchia di mondo: inseguire le storie per farle proprie. Per questo motivo ho intrapreso con entusiasmo la lettura di “Claus”, rimanendo fin da subito intrigata dall’ambientazione futuristica e da una trama che svela quel poco che basta per mettere curiosità.

La salda roccia a cui ci si appiglia è quella delle parole di Andrea R. Ciaravella: con lei si prende il largo e si parte per un viaggio nebuloso, inquietante e sempre più frenetico. Lo stesso viaggio che intraprendono i protagonisti, che si seguono con piacere come i più fidati tra i compagni.

Fee e Claus trasudano forza pagina dopo pagina. Il loro duo è ferreo e indistruttibile, tanto saldo che quasi commuove. Si rimane colpiti dalla durezza d’atteggiamento dell’uomo, che si addolcisce un poco solo quando punta malinconico lo sguardo verso l’orizzonte.

Claus, di contro, è il tipico cane lupo di cui diremmo che “gli manca solo la parola”, per il resto è il migliore amico che si potrebbe desiderare. Le sue scene risultano incredibilmente fluide e interessanti, aiutandoci a capire quale potrebbe essere il suo ruolo nella storia, dal momento che porta il suo stesso nome.

L’autore si prende il tempo di far entrare nelle meccaniche del suo mondo, svelando i colpi di scena poco alla volta, ma sempre in modo equilibrato. Dal punto di vista degli sviluppi, infatti, non si può dire nulla, però è anche vero che la qualità della storia stessa viene macchiata da una narrazione altalenante, a tratti acerba e a tratti più sentita e scorrevole.

Nulla che l’esperienza non possa affinare e considerando che stiamo parlando di un libro pubblicato nel 2018, conto molto sul fatto che il secondo romanzo di prossima pubblicazione sia di un livello superiore già solo per questo aspetto.

“Claus” rimane comunque un buon inizio di serie, in grado di sorprendere e colpire al cuore man mano che si giunge al dunque e poi al finale. Confesso che se avessi dovuto attendere tanto a lungo per il seguito, avrei sicuramente sofferto.

Non mi resta che aspettare il prossimo volume e, nel frattempo, tenere d’occhio tutti i lavori passati e futuri di Andrea R. Ciaravella.

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