Review Party: Recensione di “Le impure” di Kim Liggett

A Garner County, quando una ragazza compie sedici anni, giunge per lei il momento dell’anno di grazia. Stavolta è il turno di Tierney e altre trentadue coetanee, che vengono agghindate a regola d’arte per essere condotte nel luogo in cui tutto cambierà. Il luogo in cui, secondo la credenza popolare, la magia pericolosa e seduttiva avrà sfogo e, una volta scomparsa, i loro corpi saranno definitivamente puri e pronti per diventare proprietà degli uomini o al servizio dei lavori più umilianti. Tierney è tutta la vita che si prepara a scoprire cosa c’è là fuori… ma l’unica cosa che scoprirà è che non è mai stata pronta ad affrontare tutto questo.

Con una delicatezza così forte da trasformarsi in inquietudine, “Le impure” rischia seriamente di entrare a mani basse nei libri più belli di quest’anno. Passerà inosservato, non avrà il successo che merita, ma nel mio piccolo posso gridare a gran voce dalla mia tana: leggetelo.

Kim Liggett narra, in modo diretto, crudo e così tagliente da fare male, di una realtà in cui alle donne viene insegnato fin da subito a essere sbagliate e a dover espiare qualcosa di cui non hanno colpa. Tutto questo, per poi tornare a casa ed essere comunque trattata come un oggetto, una merce di scambio tra gli uomini delle rispettive famiglie.

Una situazione tanto drammatica da risultare inquietante ed è proprio questo l’intento del romanzo: mettere a nudo ogni emozione provata. Paura, vergogna, rabbia. Vorrebbero esplodere all’esterno eppure sono castigate nei corpi delle ragazze destinate all’anno di grazia, in balia di un posto selvaggio che potrebbe richiamarle a sé per sempre.

L’autrice si prodiga in modo estremamente dettagliato nel spiegare come funziona il quotidiano, quali sono le regole imposte in tempi ormai dimenticati e portate avanti come la più crudele delle tradizioni. Regole che vengono inculcate anche nelle nostre menti per poi venire sconvolte nel corso dell’intera vicenda.

Nulla è come sembra e Tierney e le altre ragazze devono capirlo in fretta. Si crea con i personaggi un legame speciale, nel bene e nel male, che rende il distacco finale dal libro ancora più brutale. Si vorrebbe scappare fin da subito dalla condizione da loro vissuta, ma al contempo non si vorrebbe davvero lasciarle al loro futuro non descritto.

Non si può davvero essere pronti a ciò che il libro riserva come lettura. Sarà sempre un pugno nello stomaco nonostante gli avvertimenti, ma così violento da innamorarsene e diventare indimenticabile.

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