Blog Tour: “Bly” di Melania Soriani – La disparità di genere

Il 27 Gennaio saranno 100 anni dalla morte di Nellie Bly giornalista statunitense che ha dedicato la sua vita a quella che nel 1800 era del tutto una novità ma che noi ora chiamiamo giornalismo investigativo. Fu lei, infatti, a creare il giornalismo sotto copertura, portando alla luce (fingendosi pazza) le condizioni disumane in cui vertevano i manicomi. Una donna straordinaria, cui Melania Soriani ha dedicato questo emozionante romanzo.

Essere donna non è mai stato semplice, in passato molto più che adesso. Essere una donna significa fare molta più fatica per ottenere la metà delle opportunità concesse agli uomini. Questa è una condizione in cui ora ci si può ritrovare, ma che anche la Bly più di un secolo fa ha dovuto vivere sulla propria pelle. Lasciare il focolare casalingo per una carriera da giornalista? Giammai!

Fin dall’infanzia Nellie ha vissuto il confronto con i propri fratelli a cui erano concesse attività a lei proibite, come la caccia alle rane. Eppure, trovò consolazione nella lettura, che le venne concessa nonostante comunque i libri fossero scelti in base a ciò che gli altri ritenevano giusto per lei.

L’opportunità del giornalismo le diede l’occasione per interessarsi attivamente al mondo del lavoro femminile. Le donne venivano sottopagate e sfruttate senza la possibilità di ribellarsi né di dimostrare i propri diritti. Questo è il periodo in cui iniziarono i movimenti delle suffragette, portando alla luce le prime dichiarazioni femminili che chiedevano uguaglianza tra uomini e donne.

Nellie vide solo gli albori di questi movimenti ma si può dire che abbia, con il suo operato, contribuito all’essere tra quelle donne che hanno lottato per la propria emancipazione, denunciando situazioni che si cercava di oscurare e mettendo nero su bianco fatti deplorevoli della storia americana, che di riflesso rappresentarono tutto il mondo.

Da allora molto è cambiato, specialmente dopo le riforme degli anni Settanta, eppure esistono ancora molti limiti che rendono quello della parità un percorso ancora lungo e lastricato di difficoltà. Esiste tuttora un retaggio culturale estremamente patriarcale e machista, evidenziato, tra i vari ambiti, ancora una volta in quello lavorativo. Le assunzioni sono più ardue, specie quando si è in età fertile e in previsione di fare figli. Si ritiene che una futura mamma non sia all’altezza, che non possa gestire lavoro e famiglia e quindi si preferisce puntuale su qualcun altro. Sempre più donne sono purtroppo costrette a scegliere tra carriera e famiglia, rinunciando a prescindere a dei sogni che non si realizzeranno.

Si evidenzia un numero fin troppo elevato di femminicidi, delitti passionali, omicidi tra le mura domestiche. Molestie, violenze, stalking e tutta una sfera sottovalutata ma che ancora miete giornalmente vittime. Nonostante le denunce, a cui come risposta si riceve un “Finché non succede qualcosa non si può intervenite”. E l’intervento giunge tardi oppure mai.

Il cammino per la vera parità è ancora lungo. Grazie alla volontà e alla forza di certe figure (femminili, ma anche maschili) ci si può spingere sempre più verso la via giusta, con nodi che lentamente si scioglieranno e che potranno dare un futuro migliore a chi ci succederà.

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