Review Party: Recensione di “Il primo caffè della giornata” di Toshikazu Kawaguchi

La caffetteria più dolce ed emozionante del Giappone torna a far parlare di sé con nuove storie di vita tutte da scoprire e da cui trarre nuovi insegnamenti. Il passato non si può cancellare: per questo bisogna fare in modo di conviverci nel miglior modo possibile, anche grazie a un caffé caldo e un luogo accogliente in cui sentirsi a casa.

Toshikazu Kawaguchi torna in Italia con il suo terzo libro, che nonostante possa essere letto a sé stante va a proseguire una serie di storie che s’imprimono nel cuore di ogni persona in un modo a sé, tanto unico quanto speciale.

Una caffetteria particolare, in grado di far viaggiare i propri visitatori nel tempo seguendo però delle regole ferree senza cui questo non potrebbe avvenire. Desideri, emozioni, rimpianti si fanno strada nel cuore dei personaggi del romanzo fino a uscire ed entrare in contatto con l’ambiente circostante fino a noi.

Il lettore diventa esso stesso cliente di questo luogo, empatizzando con ciò che capita e facendo proprie le vicende che vengono narrate. Kawaguchi è un autore incredibilmente controverso, almeno qui, diviso fortemente tra chi lo ama e chi lo odia. Quello che posso dire è che i messaggi da lui trasmessi non sempre parlano all’animo dei lettori nel modo in cui il lettore ha necessità in quel momento specifico.

Il Giappone, poi, con i suoi luoghi suggestivi, da quel tocco poetico in più che ingloba a sé pienamente chi sta leggendo.

Con “Il primo caffé della giornata” si ricerca la positività e la felicità anche nel momento più drammatico della vita, ampliando la conoscenza di tutte le parti in gioco che calcano il pavimento della caffetteria. I pezzi del puzzle si riuniscono formando un quadro più ampio di chi ormai possiamo definire amico e a questo si aggiunge ciò che viene portato di nuovo.

Le storie di Reiko e Reiji, che inseguono i fantasmi e le ambizioni, sono sicuramente quelle che più mi hanno solleticato nel profondo, nel bene e nel male. Con loro ho dovuto fare per l’ennesima volta i conti con le mie sofferenze e con la disperata ricerca di un pensiero felice.

Kawaguchi riesce con semplicità e naturalezza a far stare bene e a far passare dei momenti piacevoli di lettura. Sono contenta di aver potuto recuperare anche questo suo libro e rimango in attesa del successivo.

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