Review Party: Recensione di “Città di spettri” di Victoria Schwab

Quando Cassidy è stata a un passo dall’annegare, è riemersa con una nuova straordinaria capacità: attraversare il Velo, accedendo al mondo dei morti. Jacob, il suo migliore amico e salvatore, è esso stesso un fantasma e da allora la segue, anche quando i suoi genitori la portano con sé a Edimburgo per la realizzazione di un programma sulle città infestate. Cassidy scoprirà così i lati oscuri del suo potere, condividendo luci e ombre con una ragazza che ha il suo stesso dono.

Posso affermare con assoluta certezza che “Città di spettri” sia l’opera di Victoria Schwab che più di tutte mi ha convinto fino ad ora. Non sono nuova alla sua penna, infatti, ma in precedenza ho sempre avuto qualcosa per cui storcere il naso, cosa che qui fortunatamente non è capitata.

Amo le storie a contatto con la morte, soprattutto quando la realtà si mescola con la fantasia offrendo un’opera fantasy che riesce subito a intrattenermi. La scrittrice ha uno stile di scrittura scorrevole, che calamita a sé il lettore fin dalla prima frase, trasportandolo in un mondo spettrale e da brivido.

Le descrizioni dell’ambiente scozzese sono accurate e assolutamente affascinanti, tanto belle quanto agghiaccianti per l’atmosfera che trasmettono. Il macabro la fa da padrone ma senza appesantire il tutto, lasciando comunque che lo spettatore possa divertirsi, incuriosirsi e perdersi tra un cimitero e l’altro.

L’ambientazione si svela lentamente, lasciando quella giusta dose di mistero che non fa altro che alimentare la curiosità e di affrontare con coraggio ciò che Cassidy si ritroverà davanti. Il romanzo si legge veramente in poco tempo, per la semplicità della narrazione e un ritmo narrativo molto dinamico.

Si rimane colpiti dal finale, che lascia in testa dei quesiti che urgono ottenere una risposta. Spero non ci sarà molto da attendere per il seguito, che voglio assolutamente leggere.

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