Review Party: Recensione di “La vedova riluttante” di Georgette Heyer

Quando Elinor Rochdale, giovane donna di buone origini ma senza le opportunità di vita spalancate davanti a sé, decide di accettare una posizione di governante, intraprende con alte aspettative il viaggio che la separa dall’inizio di qualcosa di diverso.

Mai nessuno avrebbe potuto immaginare che, per un fatale errore, la donna si ritroverà presso la dimora di Ned Carlyon, assunta non per il ruolo da lei pensato, bensì come sposa per il cugino di lui, Eustace. Essendo l’uomo in fin di vita, Elinor dovrà affrontare matrimonio e lutto in pochissime ore, rimanendo incastrata in una situazione folle da cui sembra impossibile poterne uscire.

Del romanzo “La vedova riluttante” di Georgette Heyer si può dire con assoluta convinzione che sia una vera e propria sorpresa dietro l’altra. Il lettore rimane incollato alle pagine grazie a una situazione surreale, grottesca e spaventosa, contornata da ulteriori misteri che ravvivano ancora di più l’insieme.

Ancora una volta, leggendo un romanzo di quest’autrice, si può godere di una lettura in cui l’ambientazione è verosimile e perfettamente descritta, arricchita con dei personaggi che diventano indimenticabili per il loro essere così tridimensionali e imprevedibili.

Mi sono divertita e inquietata al tempo stesso nel calzare i panni della protagonista, chiedendomi quale sarebbe stata la mia reazione in una situazione tanto singolare. Sapevo che non sarei rimasta delusa, ma addirittura essere sorpresa così non è facile.

“La vedova riluttante” mescola gli elementi del regency con l’amore, l’umorismo e la suspance, in un connubio piacevole da seguire, senza sapere dove si andrà a finire.

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