Review Party: Recensione di “La torre del corvo” di Ann Leckie

Torna Ann Leckie tra le mie letture, dopo la sua epopea fantascientifica sempre di casa Mondadori. Con “La torre del corvo” il genere letterario cambia completamente, passando più ai toni del fantasy epico e sorprendendo per la padronanza di ogni elemento, ancora una volta.

Ciò che subito salta all’attenzione è la cura dell’ambientazione, ricca di particolari che la rendono tridimensionale, così come i personaggi che vivono al suo interno. Conseguentemente ci si ritrova in una trama fitta e complessa, che richiede concentrazione nell’essere seguita per non perdersi nella miriade di informazioni. Se avete già letto Ancillary, non avrete grosse difficoltà in questo.

In questo romanzo il cuore pulsante sono le dinamiche di guerra e quelle politiche, che s’intersecano con logica senza risultare banali, reggendosi su basi solide e ben studiate dall’autrice. Il lettore si giostra nelle regole che governano questo mondo, imparando passo dopo passo insieme ai personaggi stessi, che si ritrovano ad avere a che fare con ciò che i poteri alti vogliono nascondere e che la giustizia cerca di far emergere per far aprire gli occhi.

Ann Leckie ha uno stile di scrittura godibile e scorrevole, molto diretto tanto da rivoltare lo stomaco in diversi passaggi, risultando tagliente ma con una narrazione calamitante. “La torre del corvo” è un altro suo romanzo assolutamente ben riuscito, che unisce luce e oscurità in una storia intrigante con un ritmo serrato e che esalta la fantasia attraverso i toni dei grandi classici, la mitologia antica e dinamiche che si rispecchiano, per certi versi, nel nostro mondo.

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