Review Party: Recensione di “La valigia di Arsène” di Yasmine Ghata

Quando Arsène è solo un bambino, è costretto a scappare dal Ruanda per avere salva la vita. In una piccola valigia racchiude ricordi, dolore e speranze, dirigendosi così verso un futuro più roseo. L’insegnante Suzanne accoglierà ogni suo più intimo pensiero e sentimento, aiutando non solo il giovane a trovare la luce in mezzo alla notte più oscura, ma anche quella che da troppo tempo non illumina il suo cuore.

“La valigia di Arsène” colpisce perché, in poche e semplici pagine, sprigiona un’intensità emotiva in grado di far commuovere ogni lettore. Con uno stile di scrittura poetico, Yasmine Ghata introduce il suo pubblico a una storia di vita in grado d’insegnare l’accettazione dei momenti brutti in favore di ciò che di bello può capitare.

Non è facile capire cosa Arsène può aver provato sulla propria pelle, eppure in un istante la sua valigia diventa la nostra, facendoci empatizzare con ciò che essa contiene. Siamo un po’ tutti Suzanne in questo viaggio, che a piccoli passi scoprirà gli straordinari talenti nascosti nel più comune degli individui, sanando in qualche modo i propri tormenti personali.

Una valigia può contenere tante cose: morte, disperazione, illusioni. Ma questo può portare a molto altro, come ricordi gioiosi e un coraggio in grado di spazzare via qualsiasi paura. Con tono delicato l’autrice approfondisce orrori indicibili che accadono realmente, portando il lettore a sensibilizzarsi su tematiche non proprio facili.

“La valigia di Arsène” è un piccolo gioiello che insegna a essere persone migliori, attraverso la storia di un bambino che rappresenta a tutti gli effetti il futuro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *