Review Party: Recensione di “Le campane di San Pietroburgo” di Jessica Marchionne

Quando la Russia entra in guerra, tutto a San Pietroburgo si ferma come vittima di un incantesimo crudele. Crudele come il futuro che si presenta di fronte al giovane Viktor, venduto dalla famiglia per poter scappare dal paese. È qui che ha inizio la sua grande storia, quella in compagnia del misterioso Gavriel e del diario regalatogli dal fratello in grado di realizzare il futuro desiderato. Un cammino legato ad Anastasia Romanov, che lo porterà al compimento del più grande dei suoi obiettivi: diventare il nuovo Zar di Russia.

Quando mi trovo di fronte a storie legate alla Russia e alle dinastie di Zar, non posso fare a meno di tornare indietro nel tempo, a quando da bambina iniziai a sviluppare un certo interesse per le culture a me lontane: ancor prima del Giappone, ci fu proprio la Russia. Mi emoziono sinceramente quando mi si presentano opere di questo tipo, soprattutto quando queste sono di qualità.

Jessica Marchionne trasporta i lettori in un contesto affascinante e incantevole, facendoci osservare la storia realmente accaduta attraverso una visione innovativa e particolare, soprattutto per la fusione perfetta tra realtà e finzione. Fin da subito si avverte la magia tra le pagine: ha il suono di un carillon delicato, che con la sua melodia accarezza gentilmente lasciando tutto all’esterno e richiamando l’attenzione solo su di sé.

Un’atmosfera malinconica si posa, così, sulla vita di Viktor, che ci narra con una forte carica emotiva il suo passato, presente e futuro. Lo stile di scrittura dell’autrice è scorrevole e magnetico, tanto da far sì che i capitoli scivolino uno dopo l’altro, verso il destino che attende il protagonista e lui con noi. Tanti sono i misteri legati alla vicenda e non si può fare a meno di rimanere rapiti da questi: si è troppo curiosi e ciò che si vuole una volta cominciata la lettura è capire dove il tutto andrà a parare.

Ogni elemento s’incastra alla perfezione, arrivando alla conclusione con logica e senso, senza per questo essere scontato. Anzi, sorprendendo per la soddisfazione che si prova in ultimo. “Le campane di San Pietroburgo” è una piccola perla fantasy che dovrebbe essere conosciuta, per il mix equilibrato e studiato che lega la fantasia di Jessica Marchionne a ciò che già diamo per assodato.

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