Review Party: Recensione di “Greythorne” di Crystal Smith

“Fiore di Sangue” è stata una delle letture più sorprendenti di inizio 2020, ero rimasta affascinata dall’ambientazione creata dalla Smith e la curiosità di sapere come sarebbe andata la storia è tornata a infiammarmi subito, quando la Mondadori ha annunciato l’uscita di questo secondo romanzo.

Con “Greythorne” si può dire che ogni nodo venga al pettine, portando a conclusione ciò che era iniziato con il primo volume. Il lettore dovrà ancora ragionare per diversi capitoli insieme ad Aurelia, fino a giungere alla soluzione attraverso i molti indizi sparsi per le pagine. Gli elementi dominanti di politica e magia lasciano ancora una volta spazio alla trama romantica, classica nel suo genere ma fortunatamente non invadente.

Non mancano i colpi di scena, soprattutto nella parte conclusiva, un susseguirsi di eventi che lasciano senza fiato.

Ciò che maggiormente sorprende è la crescita dei personaggi, specie per la protagonista, che dovrà tirare fuori tutta la sua forza e il suo coraggio, indurendo l’animo di fronte a ciò che ha già passato e ancora deve affrontare. C’è qualcosa nei suoi poteri che deve assolutamente scoprire se vuole avere una possibilità di salvare il proprio regno.

Mi sento in conflitto sul tipo di stile di scrittura dell’autrice, a tratti fin troppo semplice e a tratti incredibilmente interessante per le descrizioni quasi poetiche della magia. Nel complesso comunque la narrazione scorre senza intoppi, ancora una volta, portando al finale che lascia aperta la porta per il seguito, che sono molto curiosa di leggere.

Quella di Crystal Smith è una serie che non sta avendo una particolare risonanza ma che, nel suo piccolo, ha tutti gli elementi che riescono a farmela apprezzare, tanto da consigliarla. Potrebbe riservare delle sorprese, soprattutto per l’aspettativa che ho ora per il successivo volume!

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