Review Party: Recensione di “Tutta colpa di Alfredo” di Gabriella Candida Candeloro

Valentina ha sempre vissuto in sospeso, appesa a un filo, preda dei dubbi e delle incertezze. Eppure, non batte ciglio quando parte per Sperlonga, seguendo le indicazioni di Alfredo, giungendo infine nell’antro specchio dell’animo dell’uomo. La sua presenza nella vita della donna è sempre più necessaria e viscerale: c’è tanto che Valentina non comprende di lui, ma tanto altro che la fa sentire in pace e protetta, senza bisogno di alcuna spiegazione.

Quando ha preso la decisione di conoscerlo ha dovuto arrendersi al fatto che alcune cose di lui le sarebbero rimaste ignote. Ma sentiva che poteva valerne la pena, avventurarsi in questo amore “mascherato”. Fino a quando il dolore della solitudine non inizia a farle male mentalmente e fisicamente.

“Tutta colpa di Alfredo” è un breve ma intenso romanzo che affronta con originalità la tematica della fiducia e il riuscire ad avere un rapporto di coppia anche quando tutto sembra avverso. Capire il destino di Valentina e Alfredo non è così scontato come può sembrare: solo seguendoli pagina dopo pagina, segreto dopo segreto, si arriva infine ad aprire gli occhi su quanto sia importante e sincero ciò che li lega.

Entrare nella mente della protagonista è semplice e naturale, grazie a un abile lavoro dell’autrice, che affronta con cura l’introspezione della donna. Diventa sempre più interessante seguirne i pensieri e vedere come Alfredo cambia il suo modo di pensare e agire, portandola addirittura a lasciarsi andare su certi limiti che si era sempre posta. Soprattutto, finalmente, la donna riscopre il significato dell’avere fiducia, un qualcosa che spesso fa paura e purtroppo non è assicurato.

Grazie a Valentina sono riuscita a riflettere su diversi concetti, trovando d’esempio il suo non volersi aggrappare agli altri, vivendo la vita come riflesso di qualcuno anziché nel proprio modo. Dietro a certe scelte ci sono difficili momenti e saltare verso un futuro migliore non è affatto facile: anche la decisione più giusta comporta dolore, un malessere che comunque rimane, anche se il tempo può lenirlo.

Alfredo di contro è una figura magnetica ma enigmatica, con un quotidiano ambiguo da cui vuole a tutti i costi tenere lontana Valentina, tanto da risultare freddo quando per qualche motivo è costretto a lasciarla sola. Il suo desiderio di stare con lei è lampante, tanto da far sentire al sicuro perfino il lettore stesso.

Ma le assenze e i silenzi fino a quando possono essere sopportabili? Ha così inizio una spirale di avvenimenti sempre più contorti, la cui spiegazione è da ritrovarsi non solo nel finale ma pagina dopo pagina.

Sono rimasta molto colpita dall’evoluzione degli eventi, che mi hanno fatto sentire sempre più coinvolta, soddisfacendomi piacevolmente a lettura conclusa.

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