Review Party: Recensione di “La stirpe della gru” di Joan He

Dopo la fine di un’epoca di malvagità e tirannia, il Regno di Yan sembra essere giunto a un’epoca di pace e prosperità. Così la principessa Hesina cresce e ricorda la sua casa, sotto il governo buono e altruista di suo padre.

Ma quando questo muore in circostanze misteriose, tutto crolla e la ragazza ha solo un obiettivo in testa: scoprire cosa gli è successo davvero. Le indagini e l’inizio del suo cammino come regina le mostreranno tutto ciò da cui ha sempre desiderato rimanere lontana, come gli intrighi di corte e le lotte politiche, che in silenzio e subdole si annidano attorno a lei, pronte a prevalere e a farla soccombere.

Siamo soltanto all’inizio dell’anno, ma fortunatamente almeno con le letture si vola già alto. Penso proprio che “La stirpe della gru” finirà dritta nelle migliori letture del 2021, perché quanto ho letto mi ha colpito il cuore in un modo inaspettato e sorprendente.

Tanti sono gli elementi che rapiscono e incantano, tra tutti la meraviglia dell’ambientazione asiatica e la moltitudine di tematiche che con cura vengono dilazionate nel corso della storia. Realtà e magia s’intersecano, nonostante non possano coesistere perché l’una condanna l’altra, privandosi di qualcosa che in realtà potrebbe essere prezioso.

Hesina è un personaggio meraviglioso da seguire, con lei si cresce e si scopre il mondo di Yan, empatizzando con le sue emozioni e inciampando nel tentativo di dare una logica a ciò che logica non ha. Solo l’incontro con la magia stessa la condurrà verso il proprio destino, in cui tra sofferenza e caos sembra esserci spazio anche per il riscatto e l’amore.

Il ritmo della narrazione è fin da subito frenetico, getta il lettore nel pieno degli avvenimenti: solo una buona dose di concentrazione può aiutare a sentirsi gradualmente a proprio agio. Gli eventi si susseguono con altrettanta spinta, lasciando senza fiato, desiderandone ancora e ancora.

L’atmosfera, che apparentemente può sembrare delicata, scende sempre più verso un’oscurità inquietante, che eleva l’opera dall’essere dedicata a un pubblico giovane a qualcosa di più, apprezzabile anche da adulti e appassionati del genere.

Come primo approccio a Joan He sono rimasta piacevolmente colpita. Spero davvero di poter leggere altro di suo perché sono pronta a perdermi ancora nella sua immaginazione.

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