Review Party: Recensione di “Fairy Oak – La storia perduta” di Elisabetta Gnone

È passato molto tempo dall’ultimo tramonto osservato scomparire dietro alla Valle di Verdepiano, simbolo di una fine a cui è stato impossibile rassegnarsi. Ora, il vento ha ricominciato a soffiare, accompagnato dal sussurro costante di Quercia e dallo svolazzare delle fate.

Tutto è cambiato a Fairy Oak, perché le gemelle Vaniglia e Pervinca Periwinkle non sono più le iperattive ragazzine che tutti ricordavano. Adulte, innamorate, madri, vivono serenamente nel loro villaggio, rincorrendo i ricordi di bambine che le ha formate totalmente.

Da qui, il passato ritorna, alla ricerca delle origini della creazione di Fairy Oak, in rotta verso una misteriosa balena che ha solcato il mare vicino ma di cui nessuno ha più memoria.

Finalmente sono a casa. Questo è stato il mio primo pensiero quando ho messo le mani sul nuovo romanzo di Elisabetta Gnone, non uno qualsiasi ma un seguito inaspettato collegato alla saga di Fairy Oak, grande amore letterario della mia infanzia e della mia vita.

L’autrice in realtà non è mai mancata davvero tra le mie letture, negli ultimi anni ho seguito con passione i tre libri pubblicati dedicati a Olga di Carta, un’altra meravigliosa opera letteraria che mi ha totalmente conquistato.

Ovviamente “La storia perduta” ha fatto presa sulla nostalgia, sapevo che non mi sarei fatta sfuggire la lettura, cui sono giunta carica di aspettative. Ritrovarmi di fronte a Pervinca e Vaniglia adulte è stato un colpo imprevisto ma che ho trovato tanto bello, segno che il tempo sia passato anche per loro.

La Gnone ha uno stile di scrittura infallibile, carico di emotività e in grado di trasportare nel regno della fantasia qualsiasi lettore di qualsiasi età, facendosi amare da chiunque s’immerga tra le pagine. La storia qui proposta aggiunge un meraviglioso tassello a un mondo magico e già ricco di dettagli, mettendo curiosità sulle aggiunte decise dall’autrice. Ho seguito la vicenda con trasporto, senza poter smettere di far scorrere gli occhi. Mi sono goduta parola per parola, arrivando al finale con una stretta al cuore prevedibile che mi ha ricordato l’ultimo saluto dato tanti anni fa alla serie.

“La storia perduta” è un romanzo che sprigiona amore da ogni pagina e che è in grado di conquistare i nuovi lettori che non possono fare altro che recuperare i sette volumi precedenti. I lettori storici riceveranno un caloroso benvenuto, che li farà sentire a proprio agio e li trasporterà nel magico mondo dell’immaginazione, tornando di nuovo un po’ bambini.

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