Review Party: Recensione di “Tieni presente che” di Chuck Palahniuk

In attesa di un suo nuovo ed emozionante romanzo, esce in Italia “Tieni presente che”, saggio sulla scrittura redatto da un autore geniale e incredibile, uno dei miei preferiti in assoluto: Chuck Palahniuk.

L’autore specifica nel sottotitolo: Momenti nella mia vita di scrittore che hanno cambiato tutto. Nonostante sia uno scrittore la cui bravura è ormai assodata, in questo breve libro è lui ad aprirsi al lettore, raccontando degli aneddoti che sono stati determinanti per la sua carriera e per la scrittura di alcuni dei suoi libri più noti.

Ho trovato dannatamente affascinante addentrarmi nella mente di uno scrittore del suo calibro, attraverso riflessioni personali e sui consigli che avrebbe sempre voluto dare sul mondo dell’editoria. In questo contesto lascia da parte lo stile graffiante e crudo che caratterizza tutti i suoi libri per fare spazio a un Palahniuk più umano, a suo agio nel parlare di sé al mondo.

“Tieni presente che” è un’opera preziosa che entra subito a far parte della mia collezione di libri, scritta da un autore incredibile e dedicata a tutti coloro che già lo conoscono e che vogliono vedere l’uomo dietro a tutti i personaggi folli e alle storie disturbanti da lui realizzate.

Review Party: Recensione di “La memoria del lago” di Rosa Teruzzi

L’otto Agosto del 1946, la giovane Ribella viene trovata  morta sulla sponda del lago di Como. Settanta anni dopo questo caso di cronaca irrisolto giunge a Libera, la nota fioraia del Giambellino, portando scompiglio nella sua quotidianità: Ribella è infatti sua nonna e madre di Iole. Le donne non possono fare altro che affrontare questo caso mai risolto e fare i conti con uno dei più grandi misteri della loro famiglia.

Torna per la quinta volta in libreria la nuova avventura investigativa scritta da Rosa Teruzzi, un volume breve e molto scorrevole ambientato a cavallo tra la città viva di Milano e l’affascinante quiete della Brianza. Conosco questi luoghi a menadito e ho apprezzato molto la cura delle descrizioni dei paesaggi fatta dall’autrice. 

La narrazione si concentra non solo sulle indagini ma sui pensieri e le emozioni della protagonista, che qui si sofferma maggiormente su ciò che prova perché toccata in prima persona dalla vicenda. Indizi e dettagli si uniscono stuzzicando l’intuito dei personaggi e del lettore, che segue la vicenda incuriosito dalla meta finale. Personalmente sto apprezzando sempre di più questi gialli leggeri e divertenti in cui a indagare si trovano persone improvvisate ma con la tendenza alle investigazioni piuttosto che veri e propri professionisti. Questo è di grande aiuto per il lettore comune, che empatizza più facilmente con i ragionamenti e le scelte prese dai protagonisti, formando un rapporto di sintonia che riesce positivamente a coinvolgere.

“La memoria del lago” è un’altra lettura che consiglio per queste giornate estive e fiacche, un romanzo che seppur breve ha tutti gli elementi giusti per regalare momenti piacevoli di distrazione.

Blog Tour: “Il giudizio di Persefone” di Giulia Calligola – Lo stile narrativo

Il primo elemento che mi ha subito colpito del romanzo “Il giudizio di Persefone” è sicuramente lo stile narrativo dell’autrice, Giulia Calligola.

Spesso capita di darlo per scontato, ma il modo in cui una storia viene raccontata è fondamentale per la buona riuscita del libro, perché è grazie a questo se il lettore si può sentire a suo agio o meno fin dalle prime righe e ad assimilare meglio le informazioni necessarie a comprendere l’andamento della trama.

Ecco, Giulia Calligola in questo non delude. Come già detto nella recensione, sono rimasta subito colpita sia dalla fluidità che dal registro linguistico forbito. Così, facciamo la conoscenza di Persefone, attraverso un flusso di pensieri che trasmettono un contrasto intenso di emozioni, ma che al tempo stesso fanno capire subito la forza della protagonista e i nobili intenti che la muovono, in lotta contro le leggi divine che non le permettono di realizzarli.

L’autrice dedica il suo libro alla passione per la mitologia e chi ha studiato le tematiche affrontate le ritrova modernizzate anche dal punto di vista del lessico, con un tipo di narrazione più immediato che accostato agli avvenimenti descritti rende il tutto particolarmente interessante da seguire, spinti dalla curiosità di leggere una rivisitazione così tanto singolare.

Oltre a questo, la Calligola arricchisce l’insieme con un velo poetico, che riveste le parole dando loro quel tocco in più, aumentando la potenza del ritmo narrativo che galoppa a ogni pagina e incanta il lettore, che a quel punto non può fare altro che proseguire la lettura.

Non c’è alcun ambito in cui questi aspetti calano: l’autrice sa gestire al meglio ogni scena inserita, dai dibattiti tra le divinità ai momenti di tensione negli Inferi fino ad arrivare, ovviamente, al rapporto crescente tra Persefone e Ade: queste, soprattutto, sono pregne di emozioni che dai personaggi si trasmettono al lettore, che empatizza e li sostiene e ne segue con trasporto l’evoluzione.

Nonostante la scorrevolezza, c’è tutto il tempo per incastrare nell’azione le descrizioni, che affascinano e non risultano mai fuori luogo o superflue. In ogni caso Giulia Calligola colpisce nell’intento di essere diretta in ciò che vuole mettere su carta avendo il controllo su tutto, sia su ciò che deve essere chiaro, sia sui misteri disseminati tra i capitoli.

Questo è il primo libro che leggo dell’autrice, ma sono davvero felice di aver avuto ora l’occasione di conoscerla, perché ha saputo sorprendermi e conquistarmi, invogliandomi a seguirla d’ora in avanti e a recuperare ciò che ha scritto in precedenza.

“Il giudizio di Persefone” è un libro che intrattiene e si presenta al lettore senza pretesa alcuna, ma che conquista grazie soprattutto all’abilità di Giulia Calligola di donare a regola d’arte la sua storia nel migliore dei modi.

Blog Tour: Recensione di “Il giudizio di Persefone” di Giulia Calligola

La giovane Persefone è diversa da qualsiasi divinità lei abbia mai conosciuto: ha ben poco di “divino”, preferendo passioni e atteggiamenti che richiamano molto il mondo umano. La sua vita cambia con un incontro voluto dal destino, quello che la legherà indissolubilmente al dio dei morti Ade, l’unico che riuscirà davvero a capire le sue aspirazioni e a fare fronte comune quando le circostanze lo richiederanno.

“Il giudizio di Persefone” è un libro che mi ha fatto letteralmente impazzire. Amo le rivisitazioni e amo quando queste richiamano il classico con quel pizzico di originalità che rende la storia interessante da leggere. L’autrice non solo ha avuto una cura estrema nello studio della mitologia, ma anche nella descrizione di luoghi e personaggi, che si amalgamano alla perfezione nella chiave di lettura moderna in cui il tutto è calato. L’opera si presenta con un’atmosfera fresca e piena di energia, che intriga all’istante il lettore in un vortice di avvenimenti appassionanti e che lasciano senza fiato. Ade e Persefone sono sempre stati una forza della natura e anche in questa rivisitazione non sono affatto da meno: ho amato ogni sfaccettatura della loro personalità e come insieme cercano di affrontare le situazioni più disparate. Anche i personaggi secondari sono ben caratterizzati e la loro trasformazione da divinità classiche a moderne è assolutamente coerente e plausibile. Lo stile di scrittura dell’autrice è molto scorrevole e al tempo stesso attira con una vena poetica che ha la forza di un canto antico, così come il registro linguistico forbito e appropriato che da ritmo alla narrazione dall’inizio alla fine.

“Il giudizio di Persefone” è una lettura assolutamente consigliata per tutti gli appassionati di mitologia ma anche per chi ha voglia di una storia meritevole in grado di emozionare e sorprendere oltre le aspettative.

Review Party: Recensione di “Il segreto dell’attore” di Eva Amaryllis

Zoe Colombo non ha tempo per pensare all’amore: dopo la fallimentare relazione con il capo si butta a capofitto nel lavoro da giornalista, ottenendo grandi risultati che la stanno portando ad avere una positiva carriera. Il punto di svolta avverrà con un’occasione unica: poter intervistare e scrivere la biografia di Dario Alinari, il più famoso attore del momento. Bello e dannato, Dario vedrà in Zoe una valida confidente con cui poter esprimersi senza maschere e offrirle un profilo il più genuino possibile. Eppure. si cela qualcosa nel suo misterioso passato che quando verrà a galla rischierà di compromettere per sempre il rapporto sempre più stretto tra i due.

Con uno stile semplice e una narrazione molto scorrevole, Eva Amaryllis porta il lettore in un’ambientazione tutta italiana che fa da sfondo a una storia d’amore piena di alti e bassi e un saliscendi di emozioni. Punto di forza dell’autrice è aver creato una trama classica donandole un tocco in più che ha reso la lettura interessante e godibile, molto leggera e poco impegnativa, l’ideale per queste giornate calde in cui anche solo pensare fa sudare. Senza troppe pretese vengono affrontati temi come la sofferenza interiore, il celarsi dietro alle apparenze e il coraggio di aprirsi alla persona giusta e mostrarsi senza vergogna per la persona che si è davvero. L’autrice si discosta dalle banalità tipiche degli Harmony, facendo di “Il segreto dell’attore” un libro con tanto amore nelle più classiche delle salse ma senza scadere nei cliché ormai evitati da qualsiasi lettore.