Review Party: Recensione di “Crescent City. La casa di terra e sangue” di Sarah J. Maas

Un evento drammatico e traumatico sconvolge improvvisamente la vita di Bryce, ragazza per metà umana e per metà Fae che vive a Crescent City, dimora principale di ogni genere di creatura esistente, dai mortali ai sovrannaturali.

Dopo due anni, quando credeva finalmente di poter passare oltre, ecco che l’incubo di quella fatidica notte torna prepotente a squarciarle la mente: altro sangue è stato sparso e un antico manufatto dei Fae è stato misteriosamente trafugato. Verrà chiesto a lei e l’angelo caduto Hunt che dovranno finalmente porre fine a questa scia di morte dando giustizia a coloro che sono scomparsi.

Posso affermare con assoluta certezza che ci troviamo di fronte all’ambientazione migliore pensata dalla Maas, un mondo tanto complesso e ricco da coinvolgere qualsiasi creatura possiate immaginare e che ora popolano la Terra armoniosamente. Proprio questo elemento mi ha spinto a tornare a leggere una nuova opera dell’autrice, che si conferma far parte di quel tipo di scrittori che non mi impegnano riuscendo comunque a intrattenermi. Chi non è nuovo alla sua scrittura troverà in questo nuovo libro molti elementi comuni alle opere precedenti, uno su tutti la quantità spropositata di descrizioni che qui, purtroppo, in un primo momento mi hanno affaticato, rallentando a dismisura il ritmo narrativo. Non posso negarlo: le prime 200 pagine sono un mattone notevole in cui sono presenti pochi avvenimenti, ma al tempo stesso sono necessarie per spiegare in maniera completa com’è strutturata Crescent City.

Fortunatamente, andando avanti e addentrandosi più nell’aspetto thriller il libro si è fatto più interessante e ha risollevato il morale generale. Non avendo aspettative particolarmente alte sono riuscita quindi a godermi la lettura fino in fondo, rimanendo più volte colpita da alcuni colpi di scena. I personaggi presentati sono tanti e tutti ben delineati, tra i principali ho apprezzato molto Ruhn, mentre Hunt è per me ancora un’incognita, non sono riuscita a inquadrarlo. In Bryce, com’è giusto che sia, albergano aspetti positivi e negativi, che hanno reso altalenante il giudizio nei suoi confronti. Spero di farmi una migliore idea nel prossimo volume, che nonostante tutto attendo e leggerò con grande curiosità!

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