Review Party: Recensione di “Il volto dell’assassino” di Amy Mclellan

A causa di un grave incidente, Sarah soffre di un disturbo che le impedisce di ricordare ciò che le capita e i volti delle persone che le stanno intorno. Ad aggravare la situazione ci si mette il destino, che non solo le fa perdere la sorella ma le mostra l’identità del suo assassino, che ben presto irrimediabilmente dimenticherà. Come potrà avere salva la vita e al tempo stesso rendere giustizia alla morte di una persona tanto importante?
Con uno stile preciso e crudo, Amy Mclellan ha saputo ipnotizzarmi con una storia che è riuscita a catturarmi fin da subito, affascinandomi e torturandomi con un’atmosfera tanto piena di tensione da lasciarmi senza fiato. Quest’opera mi ha ricordato un altro thriller davvero bello e che a distanza di anni continuo a consigliare, “Non ti addormentare” di S.J. Watson, in cui l’elemento della memoria è fondamentale tanto quanto in “Il volto dell’assassino”. 
Quando un libro di questo genere si lega perfettamente con la psicologia, mi conquista senza lasciarmi scampo. Entrare nella mente e nel quotidiano di Sarah non è semplice e a ogni capitolo è una sfida sempre nuova. Gli intenti dei personaggi sono costantemente messi in discussione, tanto da arrivare a confondere la verità con l’inganno. A ogni rivelazione il sangue si gela nelle vene e l’inevitabile finale fa capolino in un modo tanto inaspettato quanto scioccante. 
La lettura di questo libro è altamente consigliata non solo agli amanti del genere ma anche a chi desidera lanciarsi in un’avventura adrenalinica e piena di quelle forti emozioni che spesso soltanto un thriller scritto come si deve sa offrire. Amy Mclellan è una scrittrice talentuosa che non vi deluderà di certo!

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