Review Party: Recensione di “Il nome del vento” di Patrick Rothfuss

« Il suono che fece fu come un sogno che muore, e mi provocò lo stesso tremendo, ansante dolore al petto. »
 
All’interno della locanda della Pietra Miliare ha inizio una tra le più epiche delle avventure. Quella del prode Kvothe, conosciuto per le scorribande passate e leggendarie imprese, che ora si appresta a narrare soffermandosi con ordine su come si compone il suo passato e la sua fama.E così si delinea la figura di un grande arcanista, esperto consigliere, abile assassino… e molto, molto altro.

C’è un non so che di poetico ed evocativo nella prosa maniacalmente accurata di Patrick Rothfuss. Questa sua cura al dettaglio e alla continua ricerca della parola più appropriata hanno portato l’autore a diventare uno tra i più grandi del genere fantasy Sword and Sorcery.

Nelle Cronache dell’Assassino del Re non troverete solo epiche battaglie e azione sconfinata. Ma anche la tranquillità data dal silenzio, attimi di divertimento puro, tensione per la morte, speranza per la vita. Il mistero è una parte fondamentale del libro, che a cavallo tra passato e presente rivela gradualmente ciò che compone Kvothe e i suoi compagni di avventure, in una travolgente storia tremendamente interessante ad ogni capitolo.

I dettagli del mondo dati dalla costruzione di suggestivi luoghi, popoli, lingue e magia; l’unione di storia, chimica, religione, mito, musica e poesia. Tutto contribuisce ad un’ambientazione fantastica, credibile e soprattutto studiata.

“Il nome del vento” è una lettura imprescindibile per conoscere le origini del fantasy e per entrare in contatto con una scrittura che stupisce ogni volta come se fosse la prima. In essa è racchiuso tutto l’amore che Rothfuss prova per il suo lavoro, per il suo mondo e i suoi personaggi. Forse è anche per questo che il terzo capitolo della saga tarda così tanto ad arrivare.

Ma questo in un certo senso è positivo, perché tutti hanno così la possibilità di recuperare le meravigliosa nuova edizione stampata dalla Mondadori in tempo per saperne di più sul destino di Kvothe e di tutta la civiltà.

One thought on “Review Party: Recensione di “Il nome del vento” di Patrick Rothfuss

  1. Ciaoooooo! Finito da pochissimo e direi che la mia voglia di fantasy per ora è stata saziata ahahaha (qui la mia recensione).
    Mi è piaciuto moltissimo, dall’inizio a più o meno tre quarti (l’ultima parte, sarà che non sopporto la bella di turno, ma mi è sembrata molto più lenta e noiosità… Speriamo il rapporto tra i due migliori nei seguiti). La cosa che senza dubbio ho amato maggiormente è la miriade di dettagli che Rothfuss ha inserito per caratterizzare questo mondo: dalla passione per la musica, alle tradizioni, alla valuta, alla droga. Straordinariamente dettagliato e ammaliante, ma del resto come si fa a non amare un protagonista come Kvothe e una storia che lo riguarda?
    Non vedo l’ora di leggere il secondo e spero Rothfuss si decida presto a far uscire il terzo ahah.
    Un abbraccio, Rainy

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