Review Party: Recensione di “Nevernight. I grandi giochi – Libro Secondo degli Accadimenti di Illuminotte” di Jay Kristoff

« In verità, penso che parli a qualcosa di primitivo che avete dentro. La stessa parte di voi mortali che ha paura del buio. Che sa, senza ombra di dubbio che, chiunque voi siate e qualunque cosa facciate, alla fine i vermi avranno il loro banchetto e arriverà un cambio in cui voi e tutto ciò che amate morirete. »
 
Mia Corvere è tornata. Più forte, spietata e sanguinaria verso coloro che si frappongono tra lei e l’obiettivo finale. Diventare un’assassina non è di certo stata un’impresa facile, soprattutto per i dubbi che sempre più hanno tentato di farla vacillare. Ma Mia non è solo debolezze, ma anche, e soprattutto, forza della natura. La Chiesa Rossa, ha i suoi obiettivi da portare avanti ed è pronta a tutto per fare in modo che le sue Lame si impegnino per la causa.

Quali tormenti si nascondono nel passato della ragazza e che sempre più la perseguitano nel presente?

Dopo l’entusiasmo che accompagna la lettura del primo libro di una saga, ci si aspetta sempre che il secondo rallenti la narrazione, per prendere la rincorsa verso un epico epilogo. Ebbene, scordatevi tutte queste dicerie, perché con Jay Kristoff nulla di tutto questo funziona.

“Nevernight. I grandi giochi” aggiunge carne al fuoco a tutto ciò che già era stato anticipato in “Nevernight. Mai dimenticare”, non solo approfondendo ma arricchendo con nuove folgoranti rivelazioni.

Le scene dei combattimenti sono descritte con ancora più trasporto e dettaglio, fino a far credere al lettore di trovarsi davvero lì sul campo. Per non parlare delle scene di sesso: tra le più magistrali da leggere. Per nulla banali o imbarazzanti, in grado solo di creare fiamme e calore intorno a noi.

L’immaginazione è in costante allerta e le emozioni in questo nuovo capitolo fanno a gara a quale prevale più intensamente. La trama cresce con la crescita personale della protagonista, fino a scioccare il lettore con un epilogo impossibile da prevedere. Jay Kristoff si diverte malvagiamente a mettere Mia di fronte ad ostacoli, difficoltà e drammi che potrebbero spezzarla, ma fortunatamente le conferisce in dono la capacità di poter superare, apparentemente, ogni cosa. Anche se ciò potrebbe significare un tracollo senza ritorno.

Non oso immaginare chi ha dovuto aspettare anni per leggere il terzo libro, perché nonostante fossi in possesso della trilogia completa, sono letteralmente impazzita alla fine del romanzo in questione: dovevo sapere come sarebbe andata avanti la vicenda. Questa è davvero una fortuna per i fan italiani!

Continue reading

Review Party: Recensione di “Nevernight. Mai dimenticare – Libro Primo degli Accadimenti di Illuminotte” di Jay Kristoff

« E se le sgradevoli realtà di uno spargimento di sangue liquefanno le vostre interiora, sappiate che le pagine che avete tra le mani parlano di una ragazza che stava all’omicidio come i maestri alla musica. Che riservava al lieto fine lo stesso trattamento di un seghetto all’epidermide. »

Mai tirarsi indietro. Mai avere paura. E mai, mai dimenticare.
 
Queste parole diventano la filosofia di vita di Mia Corvere, dopo aver assistito alla morte del padre e alla prigionia della madre e del fratellino. Per sopravvivere, Mia scappa e a ogni passo che l’allontana da casa è un passo in più verso il desiderio di vendetta per un’esistenza ormai distrutta. Questo richiamo la porta a diventare un’assassina e ad abbandonare l’innocenza per fare posto alla crudeltà, sotto i tre soli che mai tramontano della Repubblica di Itreya. La Chiesa Rossa le insegna tutto ciò che c’è da sapere, dal semplice furto ai metodi più o meno immediati per prendere la vita degli altri.
Ma spesso l’animo è così forte da non poter essere davvero spezzato: in Mia lottano i principi del giusto e dello sbagliato, del tormento e della pace, della vendetta e del perdono.
L’occhio del Dio della Luce sembra incombere su di lei, che sempre più si nasconde nell’ombra.
Un buon romanzo è caratterizzato da un worldbuilding originale e una trama così avvincente da riuscire a coinvolgere il lettore dall’inizio alla fine. Ma un ottimo romanzo, quello che eccelle e scala la classifica del cuore, offre oltre a tutto questo anche una narrazione caratterizzata da uno stile di scrittura sopraffino, ricercato e in qualche modo folle. Questo è ciò che mi viene in mente quando mi approccio a Jay Kristoff: malsana e adorabile pazzia.
Per spiegare cosa ha significato la lettura di Nevernight dovrei estrarmi le viscere e mostrare l’effetto in ogni capillare, in ogni goccia di sangue che scorre, nei muscoli che continuano a muoversi ma che ormai tendono soltanto verso quelle parole d’inchiostro che si sono impresse come fuoco incandescente nell’anima. Se davvero, a questo punto, ne esiste una.
L’esperienza che si crea leggendo questa trilogia si stratifica e si arricchisce ad ogni pagina che scorre, sotto l’occhio vigile del narratore onnisciente che illustra con il suo inconfondibile tono a metà tra il saggio e l’ironico, la vicenda che caratterizza gli Accadimenti di Illuminotte. In più, rileggendo alcuni passaggi ci si può accorgere a ogni volta di un particolare differente, come se per gioco si nascondesse sotto al testo sbucando fuori a suo piacimento.
La violenza con cui certe scene impattano nella mente del lettore crea un mix di emozioni contrastanti, che lottano tra l’estasi e il nauseabondo. La brutalità è un elemento che sa subito conquistarmi, perché anziché togliermi il desiderio di leggere mi incastra in sensazioni così dannatamente sbagliate da ammaliarmi e rendermi dipendente, come la migliore tra le droghe.
Al diavolo la moralità, Mia Corvere saprà guadagnarsi la vostra ammirazione nonostante l’oscuro passato, le azioni compiute e che compierà, le decisioni che prenderà per raggiungere il suo obiettivo. Non puoi fare altro che tifare per lei.
Mi ha in qualche modo ricordato, ma qui portate all’estremo, le ambientazioni della serie tv “Le terrificanti avventure di Sabrina”. Così come Salem mi ricorda tanto Messer Cortese (che amerete, fidatevi), così anche la continua lotta tra luce e ombra della strega, rimanda di gran lunga allo scontro interiore ed esteriore di Mia.
“Nevernight Mai dimenticare” è però solo il prologo della travagliata vicenda della protagonista, che dovrà imparare a giostrarsi tra umano e divino, cultura terrena e mitologia, la quale avrà sempre più importanza nello svolgimento della storia.
Più che spronarvi a dare una possibilità a Jay Kristoff di conquistarvi non posso fare. Sappiate che però sarà inevitabile non rimanere indifferenti al suo talento, perché è uno scrittore tremendamente bravo. Io ormai sono persa tra le sue storie, venite anche voi a fluttuare insieme a me?

Continue reading

Review Party: Recensione di “Nocturna” di Maya Motayne

« La magia è una forza pura che scorre nel mondo, ma ha bisogno di un canale, di una casa. Quei canali siamo noi, gli ospiti in cui la magia cresce. L’una non può sopravvivere senza l’altro. Noi le diamo vita, uno scopo, e per quanto riguarda te, un colore. E quando per noi arriva la fine, restituiamo la magia all’etere, così che qualcun altro possa prenderla in prestito. »

La magia porta all’unione, ma in alcuni casi la conseguenza inevitabile è la distruzione.

Alfie non avrebbe mai voluto diventare re. Non era nel suo destino e così avrebbe dovuto essere. Ma quando il regno di Castallan, la sua casa, viene attaccato, suo fratello maggiore Dez, primo nella linea di successione, viene brutalmente ucciso, lasciando a lui come eredità l’oneroso fardello del trono. Il principe non accetta tutto questo e matura il desiderio di trovare un modo per riportare indietro il legittimo re. Anche se questo può voler dire scatenare una magia oscura e terribile.

Finn fugge da colui che ha sempre chiamato padre, ma che l’ha trattata in ben altro modo rispetto a come ci si aspetterebbe da un genitore. Scappa per dimenticare il suo volto, confondendosi in mezzo a quello di molti altri. Di paese in paese, la magia è la sua ancora di salvezza.

Il loro incontro sprigiona contro il proprio volere una magia sconosciuta, onnipotente e malvagia, che invade tutto il regno con lo scopo di consumarlo. Per i due giovani fuggire dalla propria vita non è più una soluzione: unirsi per combattere ciò che hanno provocato diventa la missione ultima per salvare il regno dal cadere in una tenebra eterna.

Il mondo creato dalla Motayne mostra uno spaccato non così fuori dal comune rispetto ad una realtà possibile nel nostro: allo sfarzo e alla ricchezza della vita di Alfie si contrappone la precarietà e la drammaticità di quella di Finn, denunciando situazioni altamente contrapposte che però si realizzano nello stesso paese. Questo si vede bene anche nell’utilità che ognuno fa della magia e quanto sia importante non superare il confine sottile che la trasforma in un’arma devastante.

Devo dire che tra i due protagonisti ho di gran lunga preferito Finn: ho amato la sua caratterizzazione e il suo modo di fare tanto da non vedere ogni volta l’ora di ritrovarla ancora in azione. Alfie predomina sulla buona parte del libro, come portavoce di una responsabilità non voluta che grava sulle spalle e che per forza lo porta ad agire in qualche modo. Finn in tutto questo purtroppo mi sembra ne sia rimasta fin troppo coinvolta, trascinata verso il compiersi di un destino altrui piuttosto che verso il suo personale. Spero che con il seguito si ripari a quest’unica pecca.

Sfruttare un’ambientazione e una cultura tipiche del Sud-America porta il lettore a incuriosirsi e avvicinarsi ad un territorio non così tanto esplorato dai libri di genere fantasy. Questa lettura è capitata nel momento perfetto, dopo l’ennesima visione del film Disney Coco.

“Nocturna” è una storia ricca di eventi ben costruiti, che alternano l’azione delle battaglie alle vere e proprie nozioni di magia, che è l’elemento che più mi ha fatto impazzire perché determina la cura che la scrittrice ci ha messo per mettere nero su bianco il mondo che aveva nella sua mente. Come per magia, eccolo lì. Anche se può ricordare in parte storie già raccontate da altre autrici che negli ultimi anni stanno cavalcando l’onda del successo, intravedo in questa trilogia qualcosa di speciale e che mi fa pensare che ne varrà davvero la pena continuare a seguirla.