Blog Tour: “Arcana – Il castello dei destini sbagliati” di Maurizio Temporin – I tarocchi nella letteratura italiana

C’è tutto un mondo da scoprire, dietro la magia dei Tarocchi. Ma la prima cosa sorprendente, come ribadisce Maurizio Temporin nella sua opera, è che a discapito di quanto si possa pensare, la loro vera origine si nasconde nelle trame del tempo, passando presumibilmente da Oriente a Occidente e viceversa, in una continua corsa tra mani e luoghi differenti.
Ciò che è certo è che le famiglie milanesi Visconti e Sforza furono le prime a possedere i pregiati mazzi completi, come attualmente sono conosciuti. Pittori famosi hanno dedicato parte della loro vita a dare una personale interpretazione figurata degli Arcani, decorando con dedizione ogni singola linea dorata che andava impressa. Ma al tempo, era un semplice passatempo: uno svago per passare le ore a divertirsi.
I Tarocchi, però, sono stati in grado anche di influenzare la letteratura. Più nello specifico esistono almeno due esempi di autori italiani che hanno voluto rappresentare i Tarocchi come identificazione di una persona.
Dino Buzzati ricorreva molto spesso alle metafore nei suoi romanzi, per poter dire di un personaggio qualcosa senza però dirlo davvero. Gli stati d’animo, così come la morte, diventano essi stessi dei tarocchi che guidano le azioni compiute nelle sue storie, creando quel tipico sentore di mistico e realtà, che contrasta e si amalgama in continuo divenire.
Ancor di più, questo concetto si realizza in “Il castello dei destini incrociati”, citato anche in “Arcana”, di Italo Calvino, autore poliedrico per cui non bisogna sorprendersi se il surreale entra continuamente a far parte delle sue storie. Nella complessità dei tarocchi, Calvino vedeva la possibilità di poter creare situazioni e racconti ogni volta differenti, in base al significato che in quel determinato momento una carta assumeva al momento dell’estrazione del mazzo. E così, simboli come la Torre, il Bagatto e il Sole, diventano alcuni dei protagonisti del suo romanzo citato sopra, narrando i drammi di chi rappresentano e che non possono parlare per raccontare da sé il proprio passato. 
Se è vero che i Tarocchi rappresentano l’ordine e il caos, potrebbero davvero definire una persona? Questo, e molto altro, lo scoprirete nel meraviglioso libro “Arcana”.

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