Review Party: Recensione di “L’Anatema dei Sette Peccati” di Davide Fresi

« Ciascun uomo è più forte dell’universale fatalità. »

È una giornata come tante, nell’Attica del 335 a.C., per Polibio e Fedro. Ma il destino ha per loro dei progetti particolari, quasi inspiegabili, del tutto incomprensibili per la loro immaginazione. Ancora non sanno che da umili mercanti si trasformeranno in altro: entrare in contatto con un oggetto strano, troppo avanzato per loro, porterà i due a viaggiare nel tempo, circondati da manoscritti che hanno letteralmente fatto la storia. Con le informazioni contenute in quei libri preziosi, i due amici si fanno strada nella Roma del 27 d.C., ambendo a ciò che tutti desiderano: il prestigio. Ma se è vero che l’amicizia lega le persone, è altrettanto vero che le differenze possono compromettere un rapporto, a volte in maniera più incisiva di altre. Quello di Polibio e Fedro non sarà solo un viaggio tra le epoche, ma un’introspezione in loro stessi, un’esperienza che metterà in discussione ciò che fino a quel momento sono stati. “Il tempo cambia le cose” non è mai stata un’espressione tanto calzante come per questa occasione. 
Gennaio è stato un mese arido di letture, tra nuovo lavoro e problemi famigliari insorti, è stata più la stanchezza a farla da padrona. Ma posso affermare con assoluta certezza che “L’Anatema dei Sette Peccati” ha portato una ventata di sorprendenti emozioni, capaci di risollevarmi l’animo.
Lo stile di scrittura di Davide Fresi racconta con trasporto le vicende in cui i protagonisti si trovano invischiati, in un modo tanto naturale quanto intrigante, ottenendo l’effetto di lasciarmi incollata alle pagine fino alla fine. Avessi avuto un insegnante in grado di spiegarmi la storia in questo modo, gli anni di liceo sarebbero stati decisamente più leggeri.
Non solo l’accuratezza storica coinvolge fino a far maturare la passione, ma è la prova di quanto impegno ci sia stato dietro alla strutturazione di questo libro. Amo quando mi imbatto in scrittori che non si limitano al liberare la propria fantasia ma a rendere le cose verosimili, documentandosi e mostrando al proprio pubblico gli sforzi di un duro e non sempre piacevole lavoro.
Storia e fantascienza creano una commistione vincente, capace non solo di intrattenere ma di far riflettere. L’aspetto religioso, arricchisce maggiormente quest’ultimo elemento, creando ottimi spunti di discussione. L’evoluzione di Polibio e Fedro diventa quindi un grande insegnamento per chiunque si trovi a leggere “L’Anatema dei Sette Peccati” e che lascia un segno a lettura terminata.
TAPPE:


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