Blog Tour: “L’inganno delle tenebre” di Jean-Christophe Grangé – Terza Tappa: Gaelle Morvan

Benvenuti nella terza tappa del Blog Tour dedicato a “L’inganno delle tenebre”, il nuovo libro di Jean-Christophe Grangé che ospita ancora una volta i personaggi del thriller “Il rituale del male”.
TAPPE


Ogni tappa rappresenta il profilo di uno dei personaggi ricorrenti, creato appositamente da noi blogger in un breve racconto di presentazione. Oggi è il turno di Gaelle Morvan.
Odio, paura.
Perché non riesco a liberarmene?
Dove diamine è finita la strafottenza che mi ha sempre accompagnato?
Oh, giusto.
Morta quella notte. Insieme al malcapitato infermiere e a Karl.
Per mano mia, proprio come l’uomo che ha cercato di uccidermi.

Non possiamo nasconderci come quando eravamo bambini, Erwan. Non puoi proteggermi sempre, come quando mi stringevi in un abbraccio sotto al tavolo con Loic, mentre il Vecchio e la mamma si maledicevano davanti ai nostri occhi. La nostra è una famiglia maledetta, dovresti saperlo.
Non sei riuscito a proteggermi nemmeno da me stessa, mentre ripudiavo il cibo e il mio corpo lentamente scompariva. Hai sentito i conati, forse, ma non hai potuto fare nulla.
Non puoi salvarmi dagli incubi: l’odore delle feci e del sangue degli animali sugli arti immobilizzati e in balia delle fantasie degli uomini li sento ancora.
Perciò, non prendiamoci in giro ulteriormente. Ho ucciso io l’Uomo Chiodo, o chiunque fosse quel pazzo. Il Vecchio sarebbe fiero del suo angelo diventato puttana?
No, troppo impegnato a dimenticarsi del piccolo scherzetto provocato alla Coltano.
Neppure tentare il suicidio è servito a portare i Morvan al tracollo.
Ma torniamo sempre allo stesso punto: odio, paura.
“Posso odiare mio padre, provare a distruggerlo, ma è soltanto un modo per evitare il vero problema. L’unico sentimento che è in grado di ispirarmi è la paura. Una paura ancestrale, incontrollabile.”
Ecco, forse una cosa sì che è cambiata: sono in vena di fare conversazione. Anziché aprire le gambe, sto aprendo la mia mente a Eric Katz.
Eric Katz, lo psichiatra.
Eric Katz, a cui sto dicendo tutto.
Eric Katz, che mi ha appena invitato a cena.
Cambiamento, si diceva.

Sta’ a guardare, Erwan.

Forse ignorare il nemico per sconfiggerlo stavolta non servirà.

Blog Tour: “Assassin’s Creed. Origins” di Oliver Bowden

In questa domenica fredda mi diverto a scrivere per voi un articolo divertente sul complesso e fantastico mondo di Assassin’s Creed, saga di videogiochi che continua a spopolare ormai da diversi anni.
Se già come videogiochi presenta una serie di episodi sempre più numerosa, anche i libri a lei dedicata non sono da meno. Oliver Bowden, infatti è arrivato a quota sette libri con protagonista la Confraternita degli Assassini, tutti editi in Italia da Sperling&Kupfer.
Assassin’s Creed: Rinascimento (2009)
Firenze, 1476. Il giovane Ezio Auditore ha visto giustiziare il padre e i fratelli in seguito alle accuse montate dalla famiglia dei Pazzi. Scopre così di discendere dalla setta degli Assassini, la cui unica missione, da secoli, è distruggere l’Ordine dei Templari, dove militano proprio i Pazzi. Da quel momento e per anni, Ezio si aggira per l’Italia, silenzioso e invisibile, per uccidere i nemici cui ha giurato odio eterno. Ma la sua guerra ha anche un altro e più importante obiettivo: recuperare un misterioso Codice che potrebbe dare a chi lo possiede un potere incommensurabile. Basato sul celebre videogame “Assassin’s Creed II”, il primo, appassionante libro di una serie epica, che al fascino della Storia unisce la suspense del thriller.
Assassin’s Creed: Fratellanza (2010)
Torna in una nuova avventura Ezio Auditore, l’eroe che in “Assassin’s Creed. Rinascimento” ha raccolto l’eredità del Credo degli Assassini per battersi contro il malvagio Ordine dei Templari, controllato dalle potenti famiglie dei Borgia e dei Pazzi. Dopo l’incontro culminante nella Cripta, dove entità misteriose gli hanno dato il titolo di Profeta, Ezio ha abbandonato alla sua sorte il capo dell’Ordine, papa Alessandro VI, credendolo destinato a morte sicura. Il pontefice, però, non solo è sopravvissuto, ma ha anche passato il testimone ai figli Cesare e Lucrezia: un avido condottiero e un’avvelenatrice. Ora Roma, un tempo splendida e gloriosa, è in rovina. Sofferenza e degrado hanno invaso la Città Eterna, gli abitanti vivono nel terrore dello spietato clan. Cesare Borgia, più crudele e pericoloso persino di suo padre, non si fermerà finché non avrà tutta l’Italia nelle sue mani, ed Ezio è chiamato a contrastarlo. Ma il maestro degli Assassini non può agire da solo, deve lasciarsi guidare dalla saggezza di preziosi alleati, e soprattutto radunare attorno a sé la sua fratellanza: solo così potrà colpire al cuore un nemico tanto subdolo e radicato. L’impresa lo porterà a misurarsi con i propri limiti, ma anche con avversari imprevedibili, perché il tradimento e la cospirazione allignano ovunque, persino tra le file della sua stessa confraternita… Basato sul videogame “Assasin’s Creed. Brotherhood”, un libro con il ritmo di un thriller e l’ambientazione del romanzo storico.
Assassin’s Creed: La Crociata Segreta (2011)
La Confraternita è un’antica fratellanza, nata secoli prima che Ezio Auditore scoprisse di farne parte, e tutti conoscono il nome di Altair, uno dei Maestri Assassini più leggendari. Ma per decenni, intorno alla sua vita, aveva aleggiato una fitta aura di mistero. Almeno fino a quando Niccolò Polo, nel 1257, decide di rivelarne la storia. “Ottant’anni fa, un luminoso giorno d’agosto proprio come questo”… così incomincia lo straordinario racconto che Niccolò, padre del celebre Marco, fa al fratello dalle vertiginose altezze della fortezza di Masyaf, la roccaforte degli Assassini in Siria. Ottant’anni prima, proprio da quel luogo, la vedetta aveva avvistato le navi saracene venute per spazzare via la Confraternita, un pericoloso ostacolo alle mire del sultano. Quell’evento aveva reso prematuramente orfano Altair Ibn-La’Ahad, accolto perciò giovanissimo tra gli Assassini, dei quali ben presto era diventato il membro più abile, spericolato e orgoglioso. Tanto da infrangere il Credo. Per una colpa così grande c’era una sola espiazione possibile, una sola prova di fedeltà: andare in missione segreta e distruggere nove acerrimi nemici.
Assassin’s Creed: Revelations (2011)
È il 1509. La Confraternita è salda, gli Assassini vigilano sulla pace e i Templari sono apparentemente sotto controllo. Ma il cuore di Ezio Auditore, maturo guerriero, batte sempre per l’azione, e il destino l’accontenta: per caso si imbatte in un documento che lo riporta ai giorni lontani del Maestro Altair e della “crociata segreta”, fedelmente annotata in un diario da Niccolò Polo che udì il racconto dalla sua viva voce. Il contenuto sconvolgente di quelle carte lo indurrà a intraprendere un epico viaggio alla secolare fortezza di Masyaf per ritrovare la biblioteca perduta del vecchio: un luogo in cui è custodita non solo l’antica sapienza, ma anche il più terribile segreto che il mondo abbia mai conosciuto, e di cui gli avversari sperano di impossessarsi per dominare l’umanità. Il luogo è però ermeticamente sigillato: cinque sono le chiavi per accedervi, e per ritrovarle Ezio dovrà raggiungere la caotica Costantinopoli, dove un esercito di Templari, di giorno in giorno più numeroso, minaccia di destabilizzare l’Impero Ottomano. Destreggiandosi abilmente nei turbolenti vicoli affiancato dal fido Yusuf Tazim, il capo locale degli Assassini, dalla bella Sofia Sartor e appoggiato addirittura da Solimano il Magnifico, che teme per le sorti del suo regno, Ezio ripercorre le orme di Altair per sconfiggere il nemico prima che sia troppo tardi.
Assassin’s Creed: Forsaken (2012)
1735, Londra. Haytham Kenway è stato istruito a usare la spada fin dall’età in cui ha potuto impugnarne una. Quando la casa della sua famiglia viene attaccata, suo padre assassinato e sua sorella rapita da uomini armati, Haytham si difende nell’unico modo che conosce: uccidendo. Solo al mondo, viene accolto da un misterioso tutore che lo addestra a diventare un assassino implacabile. Consumato dalla sete di vendetta, Haytham inizia un viaggio alla ricerca dei colpevoli, un viaggio durante il quale è costretto a diffidare di tutti e a mettere in dubbio ogni certezza. Sempre circondato da traditori e nemici pronti a complottare contro di lui, Haytham viene trascinato nella secolare battaglia tra Assassini e Templari.
Assassin’s Creed: Black Flag (2013)
All’inizio del Settecento, nell’età dell’oro della pirateria, il Nuovo Mondo è una meta irresistibile per tutti. Per Edward Kenway – l’esuberante, giovane figlio di un mercante di lana che desidera con tutte le sue forze diventare molto ricco – rappresenta il coronamento di un sogno. Quello di conquistare la gloria in una vita avventurosa, solcando gli oceani su inaffondabili velieri. Il momento per andare incontro al suo destino, lasciandosi alle spalle un’esistenza troppo banale, arriva quando la tenuta della sua famiglia è attaccata da misteriosi nemici. Non passerà molto tempo prima che Kenway diventi uno dei più terribili corsari dei suoi tempi, una vera leggenda al pari del pirata Barbanera. Ma il successo, la fama e il potere risvegliano sempre avidità, ambizione e malvagità. Anche Kenway, allora, deve fare i conti con una viscida congiura ai suoi danni e, una volta ottenute le prove schiaccianti sui traditori che minacciano tutto ciò che gli è caro, non ha scelta. I colpevoli devono essere puniti. Per questo viene trascinato nella guerra che da secoli fa scorrere il sangue tra Assassini e Templari, e che potrebbe distruggere tutto ciò che i pirati hanno costruito.
Assassin’s Creed: Unity (2014)
1789: la magnifica città di Parigi vede sorgere l’alba della Rivoluzione Francese. L’acciottolato delle strade si colora di rosso: è il sangue del popolo in rivolta contro l’oppressione dell’aristocrazia. Ormai ridotti in miseria, saranno proprio i parigini, attaccando la fortezza-prigione della Bastiglia, a scatenare la più sanguinosa rivolta popolare della Storia. Ma la giustizia rivoluzionaria si paga a caro prezzo… In quello stesso periodo, mentre le spaventose differenze tra ricchi e poveri spingono un’intera nazione a dilaniarsi al proprio interno, un uomo e una donna lottano per rivendicare tutto quello che hanno perduto. Lui si chiama Arno Dorian, è un Assassino di origine franco-austriaca, e si muove nelle stanze di Versailles – tra cortigiani e corrotti funzionari – come nei vicoli e sui tetti della città, tra i derelitti affamati dalla monarchia assoluta. Lei è Élise, nobildonna desiderosa di entrare nell’ordine dei Templari, che rischia la morte sulla ghigliottina. Nemici per definizione, i due giovani sono legati da un vincolo più forte della Storia. Ma saranno trascinati nella battaglia secolare tra Assassini e Templari in un mondo dove i pericoli sono più terribili di quanto possano aver mai immaginato.
Assassin’s Creed: Underworld (2015)
È il 1862 e Londra è l’epicentro della Rivoluzione Industriale, piena di attività e fermento. Le sue strade sono completamente stravolte dalla costruzione della avveniristica prima ferrovia metropolitana sotterranea del mondo, la famosa e oggi iconica London Underground. Quando gli scavi rivelano la presenza di un cadavere, nessuno immagina di aver dato il via all’ultimo mortale capitolo nella battaglia secolare tra Assassini e Templari. Ben nascosto tra le strade della città, intanto, un Assassino che custodisce spaventosi segreti ha una missione che solo lui può portare a termine: annientare la stretta mortale dei Templari sulla capitale della nazione. Ben presto la Fratellanza lo conoscerà con il nome di Henry Green, mentore di Jacob ed Evie Frye. Per il momento, lui è semplicemente Il Fantasma. La storia di questo nuovo capitolo della saga di Assassin’s Creed è ambientata ancora una volta in un periodo di cambiamenti epocali, nella metropoli più in crescita d’Europa: la Grande esposizione universale, le teorie evoluzionistiche di Darwin, Oliver Twist e gli altri romanzi di Dickens, la rivoluzione industriale, le prime importanti riforme nel campo del lavoro e del commercio, sono solo alcuni degli eventi e dei personaggi che fanno da cornice. E Londra – colta ed elegante ma anche sovrappopolata e grigia di smog – è l’affascinante scenario delle gesta del nuovo Assassino.
Assassin’s Creed: Origins Desert Oath
PRIMA DELLE ORIGINI CI FU UN GIURAMENTO. Egitto, nell’anno 70 avanti Cristo. Sotto il sole implacabile del deserto africano, uno spietato assassino è alla incessante ricerca di qualcosa. O qualcuno. La sua missione, infatti, è trovare, e soprattutto distruggere, gli ultimi membri di un antico ordine, quello dei valorosi medjai. Il suo scopo finale è quello di sterminare per sempre tutta la loro stirpe. Intanto, la pacifica cittadina di Siwa perde il suo più valoroso protettore, costretto ad andarsene da un giorno all’altro lasciando dietro di sé il figlio adolescente Bayek. Al ragazzo rimangono moltissime domande senza risposte, tutte quelle che avrebbe voluto fare al padre prima dell’improvvisa partenza. Perché Bayek non sa ancora che cosa gli riserva il futuro, ma sa di avere un destino che ha il dovere di portare a compimento. Anche lui, quindi, decide di affrontare un viaggio nel quale spera di trovare finalmente quelle risposte, un viaggio che lo porterà lungo le rive del Nilo e che gli farà attraversare un Egitto insofferente verso l’occupazione straniera. Un viaggio, infine, nel quale dovrà affrontare i pericoli e i misteri legati alle sue origini: quelle della stirpe medjai. Ambientata in uno dei periodi più oscuri dell’Antico Egitto, la storia di Bayek e della sua iniziazione come medjai (i valorosi guerrieri nubiani che divennero guardia del faraone), è anche un’incredibile scoperta dei misteri e dei miti dimenticati di una civiltà che ancora nasconde moltissimi segreti.
Matthew Kirby, inoltre, ha scritto la duologia dedicata a Last Descendants (2016).
Nella vita di Owen niente è andato per il verso giusto da quando suo padre è morto in carcere. Owen è l’unico a credere che non avesse commesso il crimine di cui era accusato. E ora, forse, ha in mano la soluzione per scoprire cos’è successo realmente in quella notte di dicembre di cinque anni prima, riscattando così il nome di suo padre e dimostrandone a tutti l’innocenza. Si tratta di Animus, un dispositivo che consente di esplorare i ricordi genetici sepolti all’interno del proprio DNA. Le simulazioni però porteranno in luce ben più di quello che Owen si sarebbe mai immaginato. E presto si ritroverà coinvolto in una lotta senza confini di tempo alla ricerca di una reliquia a lungo considerata leggenda, il Tridente dell’Eden. Ma non è il solo sulle tracce del potente manufatto: anche la Fratellanza degli Assassini e l’Ordine dei Templari lo stanno cercando e non si fermeranno davanti a nulla pur di entrarne in possesso. Per Owen l’unico modo di salvarsi è trovare il Tridente prima degli altri. Ma dovrà fare molta attenzione. Perché la sua esperienza nel passato potrebbe avere conseguenze di devastante portata nel presente. Il primo titolo di una nuova serie basata sul videogioco mega seller di Ubisoft, Assassin’s Creed.
 La tomba dei Khan (2017)
Owen e i suoi amici non ce l’hanno fatta. Catapultati, grazie ad Animus, in un tempo lontano, e coinvolti loro malgrado nella ricerca di un’antica e potente reliquia a lungo considerata leggenda, il Tridente dell’Eden sono riusciti in qualcosa di incredibile. Ma questo non è bastato a evitare la sconfitta. Sembrava che, una volta localizzato il prezioso oggetto, nulla potesse fermarli, eppure qualcuno li ha battuti sul tempo. Ma non è il momento di darsi per vinti, perché pare che il Tridente sia stato spezzato in tre parti, tre rebbi, ciascuno con un diverso e immenso potere, e ne restano quindi ancora due da trovare. Uno dei quali si dice sia stato sepolto con il condottiero mongolo Möngke Khan, nipote di Gengis Khan, la cui tomba non è mai stata trovata. Nessuno vuole ripetere gli stessi errori. Ma i pericoli da affrontare sono ancora molti, e per Owen e gli altri ragazzi restare uniti non sarà facile. Presto si troveranno divisi tra la Fratellanza degli Assassini e l’Ordine dei Templari, e la loro ricerca si trasformerà in una disperata corsa contro il tempo per salvare se stessi.
Con un secondo romanzo dal ritmo serrato e ricco di colpi di scena e azione, continua la nuova serie basata sul videogioco di successo di Ubisoft, Assassin’s Creed.
Christie Golden ha contribuito a questo universo letterario nel 2016, con il romanzo dell’omonimo film: 
Callum Lynch è nel braccio della morte, condannato all’esecuzione, che sta per avere luogo. Lui pensa che sia arrivata la fine, ma non sa ancora che è solo l’inizio. Di un ritorno al passato indietro di quasi sei secoli, un viaggio spazio-tempo sulle tracce della sua memoria ancestrale, alla ricerca del suo destino. Grazie a una tecnologia rivoluzionaria, in grado di sbloccare i ricordi genetici impressi nel DNA, Cal rivivrà, nei panni dell’antenato Aguilar de Nerha, la Spagna del XV secolo, durante la Santa Inquisizione, e scoprirà di discendere da una misteriosa società segreta, gli Assassini. Lynch acquisirà nuove conoscenze e capacità impensabili, e potrà così sfidare – e possibilmente sconfiggere – i suoi acerrimi nemici: i potenti e crudeli Templari.
In perfetto equilibrio tra fantascienza e storia e ispirato al videogame più popolare degli ultimi anni, con oltre 100 milioni di copie vendute, questo romanzo è la novelisation – basata sulla sceneggiatura originale – del primo attesissimo film di Assassin’s Creed®, con protagonista Michael Fassbender.
E nel 2017 con Assassin’s Creed: Heresy
Il professor Simon Hathaway appartiene al gotha della setta dei Templari, ed è uno dei membri di quella cerchia ristretta e riservatissima che si è data da sempre il nome di Inner Sanctum. Ora, grazie al suo straordinario lavoro e alla fiducia che è stato capace di conquistarsi, Simon è diventato il nuovo capo della divisione di Ricerca Storica dell’Abstergo, la società che ha inventato Animus, lo strumento rivoluzionario che permette di ricostruire i ricordi ancestrali sulla base del DNA. Da bravo scienziato, Simon ha una mente logica e analitica, e non si lascia coinvolgere da questioni personali. Ma, da bravo scienziato, è anche un uomo la cui curiosità non conosce limiti. Sa che Animus gli permette di rivivere nei panni dei suoi antenati ed è affascinato specialmente dal pensiero di poter conoscere la storia per esperienza diretta attraverso il suo avo Gabriel Laxart. Il giovane che combatté al fianco della leggendaria Giovanna d’Arco. Quando entra nella nuova versione di Animus per realizzare il suo progetto, Simon non sa che sta per fare delle scoperte sconvolgenti: sul conflitto secolare tra Assassini e Templari. Su quel che è disposto a fare Gabriel per la donna che ama e per la quale nutre una profonda venerazione. E soprattutto sulla verità più pericolosa di tutte: chi è l’eretico… e chi ha la vera fede. Dalla scrittrice bestseller del New York Times Christie Golden, già autrice del romanzo del film Assassin’s Creed, arriva una storia completamente nuova e originale per le migliaia di fan del videogame Ubisoft più venduto al mondo.
Quali di questi avete letto? Vi sono piaciuti? Quanto rispecchiano i videogiochi? Chi è il vostro assassino preferito?

Review Party: Recensione di “L’equinozio di Xipe” di Giovanni Oro

« La paura fa vivere, il panico è l’anticamera della morte. »

In un mondo in cui l’uomo ha la quasi totale supremazia dell’universo, è il caos a predominare. Lo si percepisce fin dalle prime pagine del libro “L’equinozio di Xipe”, in cui un gruppo di soldati è intento a sconfiggere i ralt, razza aliena nemica giurata.
Nonostante la tecnologia avanzata e il potere sconfinato, l’uomo desidera di più: l’avarizia scorre nelle vene dei politici dell’Impero, che spingono le proprie leve a raggiungere l’ultimo avamposto dei ralt.
Solo conquistando il pianeta Xipe l’umanità avrà davvero vinto. 
Mentre i soldati vengono inviati verso la morte certa, le storie di alcuni di questi si intrecciano per completare la missione e conquistare i cuori dei lettori. Forti esteriormente, nascondono nei meandri dell’animo i sentimenti per non perdere di vista l’obiettivo finale. Ma l’essere umano non è come la tecnologia che sempre più ha sviluppato, c’è molto più del sangue e dei tessuti. Può essere questo l’arma vincente o la rovina più totale?
Giovanni Oro è un vero maestro della strategia militare: le descrizioni che accompagnano l’azione addentrano il lettore nel cuore della storia senza appesantire negativamente l’atmosfera, già opprimente. La fantascienza da lui creata è degna dei capisaldi del genere. Non ho potuto fare a meno di provare le stesse sensazioni della visione di Battlestar Galactica, una serie tv classica caldamente consigliata. Ho apprezzato molto l’originalità dell’ambientazione, la cultura di una civiltà umana che ci assomiglia, ma al tempo stesso è lontana anni luce nel bene e nel male. I personaggi, specie quelli femminili, sono un esempio d’indipendenza e potere, unito al desiderio di rimanere integri e umili in un mondo corrotto e sempre più egoista.
“L’equinozio di Xipe” saprà conquistarvi anche grazie agli elementi nostalgici, che vi riporteranno a vecchie letture e visioni.
Sono felice che la Leone Editore mi abbia dato la possibilità di conoscere un talento come Giovanni, di cui spero di poter leggere la prossima opera a breve.

Blog Tour: “Vorrei essere mio fratello” di Markus Zusak – L’amore ai tempi di Zusak

In occasione dell’uscita del libro “Vorrei essere mio fratello”, secondo della trilogia “The Wolfe Brothers” di Markus Zusak, insieme ad altri blogger è stato organizzato un tour per introdurvi all’interno del mondo di questo talentuoso scrittore che è riuscito a conquistare milioni di lettori, inclusa la sottoscritta.
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Ciò che maggiormente colpisce dello stile di Zusak è la freschezza e spontaneità con cui trasmette emozioni attraverso la scrittura. In ogni suo libro l’amore è di sicuro un elemento basilare, mio è il compito quest’oggi individuare per voi degli esempi.
In “Storia di una ladra di libri”, è subito lampante l’intenso legame che lega la piccola Liesel alla lettura, nonostante viva in un momento storico in cui è il terrore a farla da padrone:
1. Ripensandoci, Liesel avrebbe saputo dire esattamente che cosa pensava Papà mentre scorreva la prima pagina del Manuale del necroforo. Rendendosi conto della difficoltà del testo, era ben consapevole che, per Liesel, un libro siffatto era tutt’altro che l’ideale. C’erano parole che creavano problemi anche a lui, per non parlare poi dell’argomento macabro. La ragazza, dal canto suo, aveva un così impellente desiderio di leggere che non provava neppure a capire. In un certo senso, forse voleva essere sicura che suo fratello fosse stato sepolto a dovere. Qualunque ne fosse il motivo, la sua fame di leggere era intensa quanto può conoscerla qualunque essere umano di dieci anni.
2. La stanza si ridusse prontamente, finché con qualche breve passo la ladra di libri riuscì a toccare gli scaffali. Fece scorrere il dorso della mano sul primo piano, ascoltando il fruscio delle sue unghie che sfioravano la spina dorsale di ogni libro. Pareva il suono di uno strumento, o un rumore di piedi in fuga. Usò entrambe le mani. Le fece correre su uno scaffale dopo l’altro. E scoppiò a ridere. La voce le crebbe acuta in gola, e quando infine si arrestò e rimase immobile al centro della stanza, passò vari minuti ad andare con lo sguardo dagli scaffali alle proprie dita. Quanti libri aveva toccato? Quanti ne aveva sentiti? Avanzò di nuovo e lo rifece, stavolta molto più lentamente, con le palme delle mani protese, per permettere alla loro carne di percepire il minuscolo ostacolo di ogni libro. Era come una magia, come la bellezza, mentre vivi raggi di luce splendevano su un candeliere. Più volte quasi tirò fuori del suo posto un volume, ma non ebbe l’ardire di disturbarlo. Erano troppo perfetti.
In “Io sono il messaggero”, il protagonista assoluto è l’amore che Ed prova segretamente per Audrey. Un sentimento talmente forte che porta il ragazzo a gettarsi in altro, per non rovinare il rapporto d’amicizia. Ma come può tentare di instaurare una relazione con un’altra persona, se i suoi pensieri tornano sempre a lei?
1. La guardo… vorrei tanto che ce ne andassimo dentro e facessimo l’amore sul divano.
Che ci fondessimo l’uno nell’altra.
Che ci prendessimo.
Che ci facessimo.
Ma non succede niente.
Ce ne stiamo seduti lì, a bere una bottiglia di vino aromatizzato da quattro soldi che ha portato lei, mentre accarezzo il Portinaio con i piedi.

2. Mi alzo, obbedendo a un impulso, vado da Audrey e la bacio sulla bocca. Assaporo le labbra rosse, la carne, l’aria dentro di lei, e con gli occhi chiusi sento lei per un secondo. La sento, e questa sensazione mi sfreccia accanto, veloce. Mi attraversa, mi passa sopra, e adesso ho caldo e freddo e sto tremando, sono abbattuto. Abbattuto dal suono della mia bocca che scivola via dalla sua, finché tra noi non cala un silenzio incerto.


Eccoci giunti alla trilogia The Wolfe Brothers, che ha inizio con “A 15 anni sei troppo vecchio”, proseguendo con “Vorrei essere mio fratello”. Il rapporto tra Cameron e Ruben va oltre il legame di sangue ed è più forte delle differenze di ognuno. Cameron segue il fratello nelle bravate, fantastica sulle ragazze che trova stampate nelle sue riviste. Quando conosce Rebecca, infine, entra in collisione con la sua prima cotta e con l’ingenua temerarietà che questa porta con sé:
1. Ero lacerato tra l’amore che provavo per il suo viso e il suo corpo, e quello per la sua voce. Il viso aveva carattere, certo. Forza. L’amavo. Amavo il suo collo e la sua gola, le sue spalle, le braccia e le gambe. Amavo tutto di lei…

2. Giurai a me stesso che se mai avessi avuto una ragazza, l’avrei trattata bene, non sarei mai stato uno stronzo, o un porco, e non le avrei mai fatto del male.
Lo giurai a me stesso, ed ero assolutamente sicuro che l’avrei fatto.

Nel secondo capitolo, i due fratelli tornano con maggiore maturità e consapevolezza, cercando di affrontare una situazione famigliare delicata che mostra ancora una volta l’amore che intercorre tra i Wolfe:
1. Siamo dei sopravvissuti. Siamo lupi, cioè cani selvatici, e questo è il nostro posto, in città. Siamo piccoli, e viviamo in una casa piccola in una piccola strada urbana. Vediamo la città, la linea ferroviaria, ed è tutto molto bello in un modo pericoloso. Sì, sono cose pericolose perché condivise dalle persone, che le usano, che si battono per esse.

2. Ricordo chiaramente quei momenti: ricordo come, a fine giornata, quando il sole tornava a fondersi nell’orizzonte, papà veniva da noi con dei chiodi in mano e ci diceva: «Bambini, questi sono chiodi magici». E il giorno dopo, quando ci svegliavano i colpi del martello, ci credevamo. Credevamo che quei chiodi fossero magici, e forse lo sono ancora perché ci riportano indietro, a quel rumore. A quel rumore martellante. Ci riportano a nostro padre, a com’era allora: un uomo alto, forte, chino a lavorare, con un sorriso severo, i capelli ispidi e ricci. Aveva le spalle lievemente incurvate, indossava una camicia sporca. E i suoi occhi erano pieni di vita… Si sentiva appagato… aveva l’aria di chi ha il pieno controllo della situazione, di chi è convinto di comportarsi bene, mentre martellava sotto quel cielo color mandarino o nel crepuscolo che arrivava pian piano, bagnato da una lieve pioggerellina, con le gocce che cadevano come piccole schegge dalle nuvole. A quei tempi era nostro padre, non un semplice essere umano.
«Adesso è troppo reale», rispondo a mio fratello. Non c’è molto altro da dire, quando hai appena visto il tuo vecchio bussare alla porta della gente, per cercare lavoro.
Una persona reale.
Che tutta questa realtà fa vacillare.
Mezzo uomo, ma…
…ancora umano.


Una cosa è certa: i libri di Markus Zusak meritano di essere letti. Nonostante i protagonisti possano essere più o meno lontani da ognuno dei lettori, questi parlano di fatti ed emozioni reali e autentiche, che sanno toccare chiunque perché chiunque, almeno una volta nella vita, ha provato le stesse cose.

Ready Player One: Blog Tour – A caccia di citazioni nerd

Sono felicissima di potervi parlare oggi di “Ready Player One” di Ernest Cline, una lettura che è entrata nel mio cuore e ci è rimasta. L’opera, che torna in libreria grazie alla DeAgostini in una nuova veste grafica, contiene tutto quello che maggiormente adoro e mi rappresenta: tinte post-apocalittiche, azione, gioco di ruolo, cultura nerd e pop anni Ottanta/Novanta.
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8/11 A caccia di citazioni nerd: https://the-mad-otter.it/
9/11 Ready Player One: il film: https://leparolesegretedigaia.blogspot.it/
10/11 Dentro la tomba degli orrori: http://www.chiacchiereletterarie.it/page.php?7


Siete pronti a diventare dei Gunters e tuffarvi in OASIS alla ricerca dell’eredità di James Halliday?
Ogni riferimento a Dungeon’s & Dragons
non è affatto casuale
Oggi vi offro un piccolo assaggio delle meraviglie contenute all’interno di questo fantascientifico mondo, presentandovi “L’invito di Anorak”, il cortometraggio montato dal creatore del videogioco prima di morire per illustrare in ogni stato le regole per vincere il suo lascito.
Un po’ come il Willy Wonka di Roald Dahl o il Re dei Pirati Gol D. Roger presente in One Piece, alla fine di un percorso complesso e pieno di ostacoli, Halliday ha posto un premio misterioso ma succulento, capace di cambiare la vita di chi lo conquisterà. Questo è rappresentato da un Easter Egg, un frammento di codice, nascosto nello sconfinato OASIS.
Sulle note di Dead Man’s Party degli Oingo Boingo e tra una maglietta di Space Invaders e una dei Muppets, il creatore inizia a narrare:
«Io, James Donovan Halliday, in pieno possesso delle mie facoltà mentali e capace di intendere e di volere, con il presente messaggio stabilisco, rendo pubblico e dichiaro che questo documento costituirà le mie ultime volontà e il mio testamento, e revoco ogni testamento di qualsivoglia natura redatto da me in precedenza…»
Le stanze sul video cambiano, mentre ci si addentra sempre più nella spiegazione: 
Poco distante, un televisore Zenith a 21 pollici cui è collegato un Atari 2600.
«Questa è la prima consolle che abbia mai avuto» dice Halliday con la voce di un bambino. «È un Atari 2600. Me l’hanno regalato per Natale, nel 1979». Si siede di fronte alla consolle, raccoglie un joystick e comincia a giocare. «Questo era il mio gioco preferito» continua indicando lo schermo del televisore, dove un quadratino sta attraversando una serie di labirinti piuttosto semplici. «Si chiamava Adventure….»
Per facilitare la ricerca vengono mostrate tre chiavi, di rame, giada e cristallo che, se trovate, condurranno i “viandanti” verso la meta.
Passano cinque anni, la caccia alla prima chiave non ha portato risultati e l’entusiasmo per l’iniziativa si affievolisce, fino ad essere totalmente dimenticata.
Fino alla notte in cui sulla schermata dei punteggi appare il nome di un avatar: dietro l’identità di Parzival di nasconde il giovane Wade Watts.
Sapevo bene che non sarei riuscito a riaddormentarmi, perciò decisi di ammazzare il tempo che rimaneva prima dell’alba rispolverando qualche classico. Galaga, Defender, Asteroids. Erano giochi obsoleti, dei dinosauri digitali, pezzi da museo già da prima che nascessi. Ma io ero un gunter, e per me non erano soltanto degli eccentrici oggetti d’antiquariato a bassa risoluzione. Erano reliquie da venerare. 
Dopo essersi dedicato anima e corpo alla conoscenza della cultura pop anni ottanta, tra una canzone dei Clash, una partita a Galaxian, la visione dell’intera opera dei Monty Python e la lettura di tutti i tomi di Douglas Adams, il diciottenne di Oklahoma City è riuscito infine a trovare la Chiave di Rame, la prima per arrivare all’Easter Egg.
Nonostante sia così lontano dalla giovinezza di James Halliday, in mezzo ai videogiochi vecchio stile Wade si sente a proprio agio, libero dalle preoccupazioni di un mondo sempre più alla deriva:
Ne amavo il ritmo frenetico, la brutale semplicità. Robotron si basava interamente sull’istinto e sui riflessi. Giocare ai vecchi videogiochi mi permetteva, ogni volta, di schiarirmi la mente e di sentirmi a mio agio. Se ero giù di morale, o mi sentivo frustrato, dovevo solo dare un colpetto al pulsante Player One, e tutte le angosce mi abbandonavano, via via che la mente si concentrava sull’incessante assalto di pixel davanti ai miei occhi. 
X-Men, Lanterna Verde e Clark Kent e altri personaggi dei fumetti hanno accompagnato l’infanzia del protagonista, senza un padre e con una madre che è costretta a prostituirsi online per riuscire a guadagnare.
La Caccia è lunga e faticosa, contare sulle guide di altri utenti può essere utile:
Quando avevo iniziato a leggerlo, Arty’s Missives stava diventando uno dei blog più famosi di internet, con milioni di visite al giorno. E Art3mis, ormai, era quasi una celebrità, almeno nei circoli gunter. Ma la fama non le aveva dato alla testa. Il suo stile continuava a essere divertente e autoironico. Il suo ultimo post, Il Blues di John Hughes, era un testo dettagliatissimo in cui Art3mis discettava dei sei teen movie di John Hughes che lei preferiva e che aveva distinto in due trilogie: la trilogia delle “Fantasie della liceale sfigata” (Sixteen Candles, Bella in rosa, Un meraviglioso batticuore), e la trilogia delle “Fantasie del liceale sfigato” (The Breakfast Club, La donna esplosiva, Una pazza giornata di vacanza).
“Ready Player One” non è solo un lungo elenco di nomi di giochi e di film, ma integra ogni cosa all’interno della storia. Il libro stesso ha una struttura tipica di un film anni ’80: fa riferimento a quel genere di cinema avventuroso per ragazzi che ha conquistato il cuore di generazioni, da “I Goonies”, a “Ritorno al Futuro” e “E.T.”, fino al genere dei “robottoni” quali Gundam e Ultraman.

In questo somiglia molto alle atmosfere che si respirano nella serie tv pluriacclamata targata Netflix “Stranger Things”, che è riuscita a riportare in auge elementi tipici di quegli stessi anni rimodernizzandoli. I Duffer Brothers, così come Ernest Cline, hanno colpito le giuste corde nostalgiche e hanno creato nei più giovani nuovi spunti di svago.
Sperando di avervi un po’ incuriosito vi lascio le regole del giveaway e vi invito a guardare il trailer del film se ancora non l’aveste fatto. Ho versato copiose lacrime, tanta è stata l’emozione provata. Divertitevi a scoprire le varie citazioni nerd e non dimenticatevi di continuare a seguire questo fantastico blog tour!

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